Caro Direttore, mi trovo costretto a segnalare un comportamento quantomeno opaco tenuto dal gestore della raccolta dei rifiuti di Impruneta, che disconosce l’obbligo di risarcire i danni arrecati ad un immobile di mia proprietà durante le operazioni di raccolta dei rifiuti, nonostante l’evidenza dei fatti e nonostante la presenza di testimoni che hanno assistito all’evento.
Premetto che abito in una zona al limite della campagna, e che una parte della mia abitazione è posta in corrispondenza di una strettoia.
Premetto anche che lo scorso 30 gennaio 2018, un camion per la raccolta dei rifiuti gestito da Alia, durante una manovra in retromarcia, agganciò e divelse la grondaia che regola lo scolo delle acque dell’immobile.
All’epoca, “fortunatamente”, il fatto si verificò nelle ore arde della sera, mentre mi trovato in casa e grazi a quello fui "fortunatamente lesto" a fermare il conducente del camion per prendere i dati.
Ottenuti i dati e la denuncia di sinistro, ho dovuto attendere alcuni mesi per avere il risarcimento.
Il 27 dicembre 2018, si è ripetuto il medesimo fatto: un camion ha divelto la medesima grondaia, nel frattempo riparata. Il conducente del mezzo di Alia, però, approfittando del fatto che ero assenti da casa, si è dileguato senza lasciare alcun biglietto né proporre denuncia di sinstro.
“Sfortunatamente” per Alia, però, il fatto è stato notato dai miei vicini, che hanno assistito all’evento in prima persona e redatto idonee dichiarazioni testimoniali.
Sperando in un atteggiamento collaborativo di Alia, vista l’evidenza dei fatti e la circostanza che si tratta dell’ennesimo disagio che devo subire per colpa del pessimo servizio fornito all’utenza, ho proposto regolare richiesta danni, ma inopinatamente, il gestore ha respinto il sinistro.
Ovviamente, svolgendo la professione di avvocato, inizierò a breve un’azione civile per ottenere il risarcimento dei danni subiti.
Mi chiedo però quanti subiscano un comportamento illegittimo per colpa altrui e per non dover incorrere nella gisutizia “lascino perdere”.
Marco Mecacci
di Marco Mecacci
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