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giovedì 28 Marzo 2024
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    Raccontami una storia: oggi tocca a “Partenze”, di Tommaso Gabbriellini

    Michael e suo padre, in un dialogo che si svela parola dopo parola. Un altro racconto dai gruppi di scrittura di Sabrina Nesi

    Partenze

    di Tommaso Gabbriellini

    “No, non voglio questa volta. Voglio definire questa strana situazione. Dio, è una cosa più grande di me. E non so bene cosa sia! So che sono maledettamente infelice…”

    “Non devi esserlo.”

    Michael si girò di scattò. “Papà! Che ci fai qui?”

    “Sono venuto appena ho saputo.”

    “Non ci capisco più niente. Mi sembra di non essere più nemmeno me stesso. Ho paura che tutto stia per svanire, ogni cosa che ho costruito…”

    “Non ti preoccupare, non sarà mai così. Devi fidarti.”

    “E invece tu non capisci, non capisci!”

    Si mise le mani tra i capelli, iniziò a tirarli più forte che poteva digrignando i denti. Sopra di lui il cielo violaceo del tramonto. Un fiume di persone gli passava accanto. Le macchine ferme, immobili. Colpi di clacson a non finire.

    “Invece lo capisco. Respira. Vieni qui…”

    Michael e suo padre si strinsero in un abbraccio che sapeva di infanzia.

    Tra quelle braccia si rivide bambino, i singhiozzi tali e quali ad allora, quando tutto sembrava perso, anche per una sciocchezza, un ginocchio sbucciato, un amico bugiardo, un brutto voto a scuola. Poi fu ragazzo ribelle, che da quell’abbraccio voleva staccarsi, suo padre che caparbiamente non lo permetteva, non ancora, non prima che avesse messo le ali per lasciare il nido. E l’abbraccio proseguiva ancora, complice, come il giorno del matrimonio, i sorrisi, le lacrime di commozione. Miriam così bella, Miriam con il pancione per Ted, i primi vagiti del piccolo e suo padre ancora lì.

    “Dov’è mamma?”

    “Poi ci raggiunge”

    Le parole come sussurri nascosti in quella stretta. Fuori il caos. Un elicottero sopra loro. Sirene di ambulanze. Non importava.

    Quell’abbraccio teneva tutto fuori. Michael sentiva che quella disperazione stava improvvisamente svanendo.

    Proprio come al Lenox Hill Hospital, quando era lui ad abbracciare suo padre che ormai piccolo giaceva in un letto illuminato di freddo dai neon.

    Michael si staccò. Si girò verso la strada. Un camion sdraiato sul lato, la sua coupé rossa rovesciata, una mano tesa per chiedere aiuto ma ormai inerme.

    Guardò suo padre e sorrise, lo prese sottobraccio e se ne andarono insieme.

    @RIPRODUZIONE RISERVATA

    “Raccontami una Storia” è curata da Sabrina Nesi, scrittrice e insegnante di Scrittura Creativa.

    I racconti sono scritti dagli allievi ed allieve che partecipano, o hanno partecipato, ai laboratori di scrittura organizzati da Sabrina.

    Nei laboratori si imparano tecniche narrative e ci si esercita per trovare idee e spunti per scrivere.

    Sabrina Nesi, curatrice di “Raccontami una Storia”

    Al momento i Corsi di Scrittura Creativa sono tenuti online. Per informazioni scrivere a: sabrina.nesi@lovefromtuscany.com, o chiamare il numero 3341829607.

    Sabrina Nesi è laureata in Letteratura Italiana e ha conseguito un Master in Scrittura Creativa all’università di Siena nel 2006.

    Da allora ha sempre scritto e tenuto vari laboratori di scrittura, collaborando con varie associazioni, tra cui la Università Popolare di Firenze e l’Associazione Il Ponte di Empoli.

    Ha una guida-blog sulla Toscana in lingua inglese: lovefromtuscany.com.

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