SAN CASCIANO – Vent’anni fa moriva, all’età di 59 anni, uno dei più grandi cantautori italiani di sempre, Fabrizio De Andrè.
A ripercorrere e ricordare i momenti salienti della sua carriera sono stati i membri de Il Banchetto, gruppo sancascianese collaudatissimo, insieme da oltre ventidue anni: anche se alcuni di loro suonano assieme da più di… quarant’anni.
Gruppo accreditato, è bene ricordare anche questo dettaglio non secondario, come cover band presso la Fondazione Fabrizio De Andrè. E che ha dedicato al cantautore un concerto, “20 anni senza Faber”, sabato 12 gennaio al circolo Arci di San Casciano.
AL COMPLETO – Il Banchetto
Centocinquanta le persone che lo hanno seguito, cantando e battendo le mani, coinvolte e trascinate dal bravissimo Ugo Burroni (voce solista), Bruno Masi (chitarra acustica e classica), Andrea Checcucci (tastiere, chitarre, voce e direzione musicale), Leonardo Becucci (chitarre elettriche), Alessandro Ulivi (basso elettrico e voce), Giovanni Giuntini (batteria e percussioni), Sara Salvini (percussioni, batteria e voce), Elena Pelagatti (voce solista e coro).
Il concerto è iniziato subito emozionando, con in sottofondo la voce originale di De Andrè in una delle sue prime canzoni, "La Ballata del Michè" (1962). Poi, ventisei brani, dal 1961 al 1996, hanno appassionato i presenti immergendoli in un fiume di note. Per la prima volta accompagnate anche da un piano acustico a mezza coda (messo a disposizione dall'Accademia Musicale di San Casciano).
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"Qui in questa stanza – ha poi detto Ugo Burroni – che è un po’ la nostra casa, abbiamo deciso di dedicare il concerto a due persone che non ci sono più, legate a un nostro ricordo".
"Era il 2014 – ha ricordato – quindicesimo anniversario della morte di De Andrè, e suonammo qui anche allora. In quell’occasione ci fu un "ragazzo" che fece un gran… casino, ma non fastidioso, quasi divertente: questo giovane era Giampiero Salvini, da poco venuto a mancare".
"Anche l’altra persona – ha ricordato ancora Burroni – allora era seduta in mezzo al pubblico. Era Lucia Bagni, presidente del circolo, venuta improvvisamente a mancare due anni fa. Alla fine del concerto venne da me e mi disse la cosa più bella che si possa dire a un gruppo come il nostro: “Voi siete un patrimonio della comunità”. A queste due persone vogliamo dedicare questa serata".
di Antonio Taddei
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