SAN CASCIANO – Concorso dirigenti scolastici, oggi a Firenze una rappresentanza di dirigenti scolastici toscani, degli idonei toscani, e degli idonei lombardi esclusi dalla graduatoria finale del concorso ha definito il decreto legge approvato in Senato “una falsa soluzione".
"Al di là delle dichiarazioni – hanno ricordato – non contiene risposte concrete, non ha il coraggio di farsi carico dei problemi creati dall’amministrazione, non garantisce i diritti di chi – dopo aver superato positivamente e con merito un concorso – è stato assunto in servizio a tempo indeterminato”.
E a Firenze oggi nasce un asse tra Toscana e Lombardia: “Per i dirigenti scolastici toscani che hanno superato il concorso del 2011, 112 in servizio da due anni e 23 idonei , poi parzialmente annullato dal Consiglio di Stato per un errore nella procedura di sostituzione del presidente, il Dl è del tutto insoddisfacente".
Fra loro c'è anche Marco Poli, sancascianese, dirigente scolastico dell'Istituto comprensivo di San Casciano: anche lui, al pari di altri, è da mesi in questa situazione surrale.
"Così come è insoddisfacente per i 96 idonei lombardi – hanno proseguito da Firenze – che hanno regolarmente superato il concorso, ma sono poi stati esclusi a seguito della ricorrezione degli scritti, dovuta ad un’incredibile vicenda di presunta trasparenza delle buste, anche se i giudici non hanno riscontrato in concreto nessuna violazione del principio di anonimato”.
Due le richieste al governo e all'amministrazione: un’esecuzione intelligente delle sentenze, che tenga conto delle diverse posizioni dei dirigenti in servizio, degli idonei e dei ricorrenti, anche al fine di non alimentare il contenzioso che già grava sul MIUR; un concorso riservato che restituisca certezza a chi, per un errore non proprio, fosse escluso dalla rinnovazione del concorso ordinario o, come in Lombardia, fosse escluso dalle graduatorie finali.
Adesso, i dirigenti scolastici toscani, insieme agli idonei toscani e lombardi, continueranno a difendere in ogni sede, nazionale ed europea, i propri diritti, e attueranno azioni comuni di mobilitazione per ottenere il riconoscimento del ruolo di dirigente scolastico legittimamente guadagnato sul campo con sacrifici e pieno merito.
“Il governo risponde in maniera ideologica – spiega Alessandro Rapezzi, segretario generale di Flc Cgil Toscana. – a un problema di carattere amministrativo: davanti ad un errore formale non imputabile ai partecipanti al concorso, di fatto replica punendo le persone e coprendo la legittimità degli atti dell'amministrazione stessa".
"Con buon senso e rispetto della sentenza – conclude – si poteva dare una risposta complessiva alle aspettative di tutti i soggetti in campo, si è invece scelta la risposta burocratica. Pertanto, sosterremo l'azione legale delle persone coinvolte – esiste anche un legittimo interesse pubblico per la funzionalità delle scuole – e inseriremo il tema del concorso dei dirigenti scolastici della Toscana all'interno della più ampia vertenza scuola”,
di Redazione
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