SAN CASCIANO-MONTESPERTOLI – Concluso l'intervento di Arpat nell'indagine delegata dall'Autorità Giudiziaria al Corpo Forestale dello Stato (Stazione di San Casciano) su un terreno agricolo posto in località Lame di Sotto (al confine fra i comuni di San Casciano e Montespertoli, sopra al corso della Pesa).
A circa cinque metri di profondità sono stati rinvenuti rifiuti, anche pericolosi, quali: di origine agricola (colonnine di cemento, tiranti e filo di ferro da vigna); da costruzione e demolizione (laterizi, tavole in legno, correnti in legno, onduline in plastica, pezzi di polistirolo); due carcasse di autoveicoli, numerosi pneumatici, guarnizioni in gomma, un blocco motore, sedili, un volante ed altre parti di autoveicoli non ben identificabili; due bombole di gas, un fusto metallico da 200 kg compresso, indumenti.
I rifiuti sono stati rimossi e temporaneamente depositati nell'area. Lo scavo, eseguito il 2 e 3 luglio, ha interessato un volume di terreno stimato in circa 300 metri cubi di cui circa 50 metri cubi di rifiuti.
Sul fondo dello scavo, si trovava uno spessore di acqua visibilmente contaminata da sostanze oleose, tipo idrocarburi. Arpat ha quindi campionato l'acqua rilevata ed il terreno delle pareti dello scavo per sottoporli ad analisi.
Nell'ottobre 2013 il Corpo Forestale aveva coinvolto il dipartimento Arpat del Circondario Empolese per campionare le acque superficiali del fosso campestre del piccolo agglomerato di case di Lame di Sotto.
Ciò al fine di determinare la natura e l'eventuale provenienza della sostanza oleosa nerastra con odore di idrocarburi che percolava dal terreno della sponda sinistra del corso d’acqua. Le analisi attestarono la presenza di idrocarburi pesanti e volatili.
Per verificare i sospetti su eventuali rifiuti interrati che potevano aver causato la percolazione di liquami riscontrata nell'ottobre 2013 la Forestale, autorizzata dall'autorità giudiziaria, ha fatto ricorso alla geomagnetometria, incaricando un geologo dotato di specifica strumentazione che ha rilevato l'anomalia nel terreno.
Le escavazioni effettuate hanno avvalorato l'ipotesi confermando la presenza di rifiuti interrati, la cui estensione ed entità dovrà essere definita da ulteriori indagini a carico dei proprietari del terreno, in attesa di individuare le effettive responsabilità dell'interramento
L'area è posta sotto sequestro dal Corpo Forestale che ha denunciato all'autorità giudiziaria i proprietari del terreno per smaltimento abusivo di rifiuti.
Ai sensi del D. Lgs 152/2006 i responsabili dovranno provvedere alla precisa definizione dell'estensione dell'area interessata dall'interramento, alla caratterizzazione quali-quantitativa dei rifiuti, alla loro rimozione, avvio a recupero o smaltimento dei rifiuti ed al ripristino ambientale dello stato dei luoghi attraverso la verifica ed il risanamento della eventuale contaminazione prodotta.
Arpat parteciperà al procedimento di bonifica fornendo il supporto tecnico-scientifico per tutti gli adempimenti previsti dalla normativa.
di Redazione
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