IMPRUNETA – Per la serie… forse non tutti sanno che… vi raccontiamo la storia di un'imprunetina che ha letteralmente sfiorato il sogno di entrare fra i finalisti di Masterchef, quelli che si sono dati battaglia davanti alle telecamere di Sky fino alla vittoria finale di Federico Ferrero.
Lei si chiama Lisa Lorini, ha 33 anni (ancora per poco come ci dirà…) e una bravura in cucina che l'ha spinta, per pura curiosità, a mettersi in gioco. Il Gazzettino del Chianti l'ha incontrata.
Allora Lisa, innanzi tutto raccontaci un po' chi sei e cosa fai nella vita…
"Ho 33 anni (per poco visto che domani sarà il mio 34esimo compleanno), vivo ad Impruneta e lavoro a Grassina come architetto libero professionista in uno studio tecnico di progettazione ed amministrazioni condominiali. Le mie passioni sono la pallavolo, i balli latini e, naturalmente… la cucina!".
Parlaci invece di come è nata la tua esperienza a Masterchef.
"La mia partecipazione a Masterchef è iniziata per caso quando un mio amico che aveva assaggiato alcuni miei manicaretti mi ha detto: "Vai su internet ed iscriviti al casting per Masterchef! Te sei brava in cucina!". Da lì è iniziato tutto. Con sorpresa ho partecipato ad una prima preselezione e poi ad i casting a Roma. Che emozione, è stata un'avventura! Lì non dovevamo cucinare ma solo "impiattare" e fare una sorta di intervista-esame davanti ad uno chef, altre persone e, soprattutto, una telecamera".
Eravate in molti?
"Eravamo tantissimi e sinceramente non mi aspettavo di essere scelta per la seconda selezione. Indossavo infatti un grembiule molto folcloristico, regalo (non proprio desiderato) di mia mamma. La ricetta era particolare: cappuccino di fagioli, variazione di una ricetta che avevo assaggiato a Firenze nel ristorante "La vie en rose", dove la chef si è offerta di svelarmi alcuni segreti. Superando questa prima selezione sono entrata fra i primi 100".
Quale piatto hai preparato per i tre giudici nella prima selezione?
"Per la selezione a Milano, davanti ai tre giudici "ufficiali", ho cucinato una ricetta inventata al momento che ho chiamato "Sogno di una notte di… mezza primavera". Infatti non era ancora mattino quando ho avuto l'ispirazione. La ricetta consisteva in spaghetti alla chitarra con punte di asparagi, limone e burrata. Semplice ma efficace. Ai giudici è piaciuta, soprattutto a Joe Bastianich e Carlo Cracco, mentre Bruno Barbieri ha avuto a che ridire sullo spessore della chitarra che ha definito… chitarrone. Insomma, ho avuto due "sì" ed un "no" e mi sono meritata il tanto desiderato grembiule. E devo dire la verità, il mio grembiule folcloristico ha fatto scalpore anche con i tre giudici".
Come ti sono parsi Cracco, Bastianich e Barbieri?
"I giudici si fanno vedere per il personaggio che si sono creati e che devono portare avanti. Bastianich, per me, è troppo simpatico con quell'accento straniero e quelle battute pungenti! Cracco ha quello sguardo di tre quarti, minaccioso, ma sinceramente quando ce l'ho avuto davanti è stata dura non ridere nel vederlo "caricare" così tanto il personaggio. Barbieri? Troppo snob per i miei gusti. Ma ritengo che in cucina non lo batta nessuno (dei tre naturalmente…)".
Come è nata la tua passione per la cucina?
"Aiuto mia mamma in cucina da quando sono piccola e mi è sempre piaciuto inventare e sperimentare nuove ricette da far assaggiare a parenti ed amici…o anche solo per me. Il piacere di mangiare è infatti la mia principale fonte di ispirazione".
Insomma, dopo quel grembiule… fino a che punto delle selezioni sei arrivata?
"Quando mi hanno dato il grembiule sono entrata a far parte dei primi 40 finalisti. Ho quindi partecipato alla prima prova del programma (la pasta al pomodoro più difficile della mia vita) (arrivando nei primi 30) e sono stata eliminata alla seconda, quella della carne".
Cosa ti è mancato per fare parte dei selezionati finali…?
"Credo solo un po' di fortuna! E poi la tensione ha influito tanto sulle mie "prestazioni": i tempi ristretti, la competizione, le telecamere, il giudizio dei giudici. Nella prima prova mi sono addirittura tagliata un dito nell'affettare i pomodori. Quei coltelli sono affilatissimi.Per me l'esperienza di Masterchef è durata la giusta misura: mi ha fatto vivere un'esperienza nuova, è stata divertente e mi ha fatto conoscere il mondo televisivo scoprendo che… proprio non fa per me!".
Hai seguito la trasmissione in tv? Ha vinto chi meritava?
"Sinceramente non sono riuscita a seguire tutto il programma anche se ho cercato di vedere un po' quello che succedeva sbirciando su internet. Ero diventata amica del "Cannibale" (che credevo sarebbe arrivato fra i due finalisti) e avevo assaggiato alcuni piatti degli altri concorrenti. Federico, il vincitore, mi era sembrato molto preparato in cucina ma non credevo avesse la grinta necessaria per vincere il programma. Sono contenta per lui e spero faccia buon uso dei vantaggi che questa vittoria gli porterà".
di Matteo Pucci
© RIPRODUZIONE RISERVATA