FIRENZE-SAN CASCIANO – Tre giorni, da venerdì 4 a domenica 6 settembre, tra Bologna, Monghidoro, Scarperia, Firenze, ancora Scarperia, Passo del Giogo e ritorno a Bologna.
Sono questi i luoghi attraversati dalla “Colonna della Libertà”, che con veicoli storici militari risalenti alla seconda guerra mondiale ha sfilato sulle stesse strade che li videro (i mezzi) protagonisti.
Questo grazie all’organizzazione condotta da cinque musei (Museo di Gotica Toscana di Scarperia, Firenze, Museo Winter Line di Livergnano, Bologna, Museo Memoriale della Libertà di San Lazzaro di Savena, Bologna, Museo della Seconda Guerra Mondiale del Fiume Po di Felonica, Mantova, Museo Rover Joe di Fidenza Parma) i musei del North Apennines Po Valley Park, in stretta collaborazione con History Military Vehicles Italia, da Gotica Toscana Onlus (iscritta all’Albo Regionale Toscano delle Associazioni di Rievocazioni) e di Ricostruzione Storica.
Tutti insieme sono riusciti, nel rispetto delle norme anti Covid-19, a far ripartire la “Colonna della Libertà” in questo 2020 così complicato.
Tra i tanti partecipanti all’evento anche un sancascianese, Luca Biagini, un grande appassionato e ormai “storicamente presente”, che ha partecipato all’evento in sella alla sua originale moto inglese, una Matchless G3L del 1943, in dotazione ai soldati neozelandesi.
Vestito in uniforme con, sul braccio sinistro, il simbolo blu e bianco dei Raider Corp of Signals, porta documenti e informazioni importanti per i collegamenti tra reparti in combattimento.
Luca, che da anni vive a San Casciano e che sui mezzi storici e della guerra ha una passione infinita, lo abbiamo incontrato a Firenze, in piazza Ognissanti.
Dove la “Colonna della Libertà” ha fatto una sosta sabato 5 settembre, per poi ripartire per Scarperia e Passo del Giogo, dove domenica 6 settembre si è svolta la ricostruzione della battaglia.
Il sancascianese, con la sua moto d’epoca, è stato tra i primi della colonna, anticipando il mezzo militare che trasportava i capolavori (riproduzioni ovviamente) degli Uffizi nascosti e salvati per impedirne il furto da parte dei nazisti.
Ed ecco tra le mani di due soldati spuntare anche “Il Vaso di Fiori”, naturalmente una riproduzione, trafugato dalle truppe tedesche: in questo caso fu un capora lmaggiore a impossessarsene per poi spedirlo in regalo alla moglie in Germania.
Quadro che il 19 luglio 2019, dopo 75 anni, è stato restituito dalla Repubblica Federale Tedesca alla Repubblica Italiana, in una cerimonia solenne nella Sala Bianca di Palazzo Pitti a Firenze.
E che la “Colonna della Libertà” ha voluto ricordare durante il passaggio a Firenze.
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