POGGIO ALLA CROCE (GREVE IN CHIANTI) – Per il 25 aprile, anniversario della liberazione dell’Italia dall’occupazione nazista e dal regime fascista, vi vogliamo consigliare una passeggiata.
Per stare immersi nel meraviglioso verde dei nostri boschi, lungo un sentiero che trasmette la storia della Resistenza nei nostri territori.
Si tratta del “Sentiero della Memoria”, un tracciato che parte da Poggio alla Croce e ripercorre la storia della Brigata Sinigaglia e dell’eccidio di Pian D’Albero.
Ne abbiamo parlato con Matteo Barucci, che con la pubblicazione del suo libro “Sulla strada per Firenze”, ha raccontato la storia della Brigata Sinigaglia e della strage di Pian D’Albero.
Un percorso di circa 10 Km, che ripercorre i sentieri fatti dai nostri partigiani, pronto dallo scorso anno, ma che a causa della pandemia non è mai stato ufficialmente inaugurato.
“Questi sono luoghi importanti, colmi di storia e ricordi – ci spiega Matteo – perchĂ© il 19 giugno del 1944, il casolare dei Cavicchi ospitava quasi cento giovani, che erano scappati da Firenze e dai paesi limitrofi, per unirsi alle formazioni partigiane”.
“All’alba del giorno dopo – continua – il 20 giugno, vennero sorpresi dai tedeschi, che arrivati in massa non lasciarono scampo quasi a nessuno. Pochissimi erano armati e molti caddero in quel luogo, 19 di loro vennero fatti prigionieri ed impiccati il giorno dopo lungo la strada provinciale che porta a Figline”.
“Quasi tutti – ricorda Matteo – erano ragazzi tra i 18 ed i 19 anni, tranne due membri della famiglia Cavicchi, Norberto il padre ed Aronne, il figlio neanche 16 enne. Questi vennero impiccati uno di fronte all’altro, prima il figlio del padre, sui due gelsi che ancora sono presenti in localitĂ Sant’Andrea”.
“Quest’anno però vogliamo dare la possibilitĂ a tutti di percorrere quei sentieri – dice Matteo – con partenza da Poggio alla Croce, grazie alla sentieristica rifatta e 17 cartelli esplicativi, veniamo accompagnati da una natura meravigliosa fino al Monumento dell’eccidio di Pian D’Albero e al Casolare di Pian D’Albero, dove la famiglia Cavicchi dava ospitalitĂ ai partigiani”.
“Poi si arriva al Poggio La Sughera e Poggio Tondo – dice ancora – dove erano acquartierati i distaccamenti della Brigata Sinigaglia; proseguendo si trovano i ruderi di Casa al Monte dei Venturi, dove veniva cotto il pane della brigata. Subito dopo si arriva al Pianello, luogo di ricezione dei lanci Alleati”.
Ci porta lungo tutto il percorso Matteo: “Si passa dalla Badia di Montescalari, o Abbazia di San Cassiano, per passare sotto il Cerro dai cento Rami, uno dei tre alberi monumentali presenti nel comune di Greve in Chianti”.
“Tornando indietro – riprende – si va averso l’ultimo pannello che ci spiegherĂ la storia di Monte Castellino, luogo del primo insediamento della Sinigaglia e Poggio La Beccheria, dove passava uno degli ultimi avamposti difensivi, costituiti dai nazisti, per bloccare l’avanzata degli Alleati verso Firenze: la linea Mädchen”.
“La realizzazione di questo sentiero – spiega ancora Matteo – è stata resa possibile dai due Comuni, Greve in Chianti e Figline e Incisa Valdarno, dall’Istituto Storico Toscano della Resistenza e dell’EtĂ Contemporanea con il quale collaboro. E da un nutrito gruppo di volontari, che armati di guanti, motoseghe, zappe e tanta passione hanno lavorato alacremente e con fatica per riaprire il sentiero e creare le deviazioni ai luoghi di interesse storico”.

“Bisogna menzionare – tiene a dire – l’ANPI di Bagno a Ripoli, Figline, Gavinana, Ponte a Ema e Rignano Reggello. Il Cai Firenze, il GAIB, il Gruppo San Michele G.E.V del Chianti, la Protezione Civile di Incisa, la VAB di Rignano Sull’Arno, Fabio Modi, Francesco Modi, Oliviero Buccianti e, nella fase finale, la Valdisieve Offroad Club 4X4″.
“Il Sentiero della memoria” vi aspetta – conclude Matteo – il lavoro di tanti, per il ricordo di coloro che donarono la vita, per la nostra libertĂ ”.
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