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venerdì 25 Aprile 2025
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    Autismo, stasera a Impruneta la proiezione de “I mille cancelli di Filippo”: intervista al regista

    Adamo Antonacci ci racconta come è nata l'idea di questo film, a cui partecipano anche Alessandro Benvenuti e Elio (delle Storie Tese)

    IMPRUNETA – Oggi, lunedì 6 giugno, alle 21.30 al Cinema Teatro Buondelmonti di Impruneta arriva il documentario “I mille cancelli di Filippo”, di Adamo Antonacci, presente alla proiezione insieme al protagonista Filippo Zoi e alla sua famiglia, al produttore Alessandro Salaorni, alle due assessore di Impruneta Sabrina Merenda e Laura Cioni e a due educatori della Cooperativa Arca. L’ingresso è libero.

    Il film, prodotto da Larione 10 e sostenuto da Toscana Film Commission con il programma “Sensi Contemporanei Toscana per il Cinema”, racconta la storia di Filippo Zoi, giovane autistico fiorentino e si avvale degli interventi diretti di due big dello spettacolo: Alessandro Benvenuti e Elio (delle Storie Tese).

    “L’idea del film – spiega il regista – nasce dal produttore Sandro Salaorni. Era rimasto affascinato dal legame che univa Filippo al padre Enrico. Il padre aveva infatti scritto un libro di favole e Filippo lo aveva illustrato in un modo fantastico. Sandro mi ha chiesto di dirigere il documentario, ma quando ho potuto conoscere Pippo, sono rimasto colpito dalla sua passione nei confronti di porte e cancelli. Così ho ritenuto che l’aspetto più interessante fosse proprio questo, perché mi permetteva di entrare nella mente di un ragazzo autistico partendo da un suo interesse fondamentale”.

    Qual è stata la cifra stilistica che ti ha ispirato nella lavorazione del film?

    “Per la lavorazione del film ho scelto una poetica semplice, diretta, capace di restituire l’anima di Filippo. Ho cercato di seguirlo in tutte le sue attività perché da queste emerge la sua complessità e la ricchezza dei legami che ha instaurato con la comunità che lo circonda. Credo di non essere riuscito a far emergere al cento per cento ‘l’universo Pippo’: c’è sempre qualcosa che sfugge alla macchina da presa. L’essere umano è complesso e un ragazzo autistico lo è ancora di più. Infinitamente di più”.

    Perché parlare di autismo oggi?

    “L’autismo è una realtà a tutti gli effetti con cui bisogna fare i conti, eppure tante persone ancora non sanno come entrare in relazione con i ragazzi autistici. Ritengo che se ne debba parlare di più e in modo più approfondito. L’essere umano tende a semplificare le cose, ma l’autismo è un fenomeno complesso che ha bisogno di continui approfondimenti e ricerche”.

    Non è la prima volta che ti occupi di diverse abilità…

    “Nel 2016 ho ideato una mostra fotografica intitolata ‘Divine Creature’, realizzata con ragazzi portatori di handicap. Partendo da una selezione di dieci opere d’arte sacra, ho ricostruito insieme al fotografo Leonardo Baldini, altrettanti tableaux vivants interpretati da ragazzi diversamente abili. La mostra è stata ospitata al Museo dell’Opera del Duomo di Firenze e ai Musei Vaticani”.

    Un sogno nel cassetto?

    “Vorrei realizzare un documentario incentrato sul rapporto che lega il cinema italiano con la disabilità. Partendo dal cinema muto fino ai nostri giorni, commentare insieme a registi, sceneggiatori e attori come la visione della disabilità sia mutata in più di cento anni di cinema italiano. Ritengo possa essere utile per approfondire il tema e comprendere come la sensibilità sia cambiata in questi anni”.

    Il tuo invito alla proiezione del 6 giugno a Impruneta?

    “Prendere parte a proiezioni come questa è fondamentale per comprendere l’autismo ed entrare in relazione con ragazzi come Pippo. Quindi il mio invito è a partecipare e lo slogan potrebbe essere… mettiti in relazione!”.

    @RIPRODUZIONE RISERVATA

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