IMPRUNETA – Ma cosa è successo alla scuola media di Impruneta, evacuata in tutta fretta nelle scorse settimane in mezzo alle polemiche?
E’ una domanda che abbiamo posto al proposto della Basilica di San Maria all'Impruneta, monsignor Luigi Oropallo. Ovvero alla proprietà del'immobile.
“La Parrocchia ha sempre fatto di tutto per garantire agli studenti una struttura sicura nel nostro capoluogo”.
Con queste parole monsignor Oropallo spiega le motivazioni che hanno portato recentemente la Parrocchia di Santa Maria all’Impruneta a doversi scontrare con l’amministrazione comunale riguardo al caso della scuola media “Accursio da Bagnolo" di Impruneta, sgomberata a fine novembre con un’ordinanza del sindaco.
DURISSIMO – Monsignor Oropallo nei confronti dell'amministrazione comunale
“Non possiamo certo comprendere le decisioni prese dal Comune riguardo a questa situazione – continua il proposto – Abbiamo sempre eseguito ed attuato, in modo celere e corretto, tutto ciò che l’amministrazione ci chiedeva per la manutenzione del plesso scolastico. Pertanto rimane incomprensibile la motivazione che ha portato alla chiusura della scuola senza nessun preavviso nei nostri confronti”.
Sono infatti molti gli alunni che dall’inizio di dicembre, in seguito appunto all’inaspettata ordinanza del sindaco Alessio Calamandrei, si recano ogni mattina nel plesso scolastico di Tavarnuzze.
“Tutto ciò – precisa don Oropallo – con rilevanti disagi per gli stessi alunni e le loro famiglie. La scuola non è insicura dal punto di vista sismico o strutturale ma sembra che siano state semplicemente trovate alcune limitate lesioni dell’intonaco a cui poteva porsi immediato rimedio”.
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Poi l'annuncio della decisione. Clamorosa. Contro l’ordinanza del Comune di Impruneta la Parrocchia ha quindi deciso di presentare ricorso al TAR della Toscana.
“Abbiamo pensato di ricorrere al TAR proprio nell’interesse degli studenti e delle loro famiglie – chiarisce il proposto – anche se a titolo personale sono francamente dispiaciuto per essere arrivato a questo punto".
"Spero – auspica in conclusione il proposto della Basilica – che in futuro il Comune possa riprendere un dialogo costruttivo con la mia Parrocchia, senza assumere provvedimenti incomprensibili ed avventati a danno dei suoi stessi cittadini”.
di Matteo Pucci
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