SAN CASCIANO – A San Casciano il mercato settimanale è da tempo una tradizione per i sancascianesi e per i residenti delle frazioni limitrofe.
Per tutto l'anno, infatti, la mattina di ogni lunedì della settimana una fitta distesa di banchi affolla i giardini pubblici di piazza della Repubblica (il PIazzone) e prosegue lungo viale Garibaldi verso il campo sportivo.
È un luogo pieno di vita e un occasione di ritrovo per chi lo frequenta. Specialmente durante la bella stagione, quando l'aria si fa calda e l'affluenza aumenta.
D'estate, tra una bancarella e l'altra, si scorgono bambini e bambine che corrono e giocano nei giardini, genitori coi figli, nonni e nonne che passeggiano in compagnia dei nipoti lungo il viale alberato.
Sulle panchine all'ombra qualche signore anziano legge il giornale, altri seduti sul muretto in gruppo si godono le chiacchiere tra amici.
Ai più che arrivano per fare acquisti, il mercato offre un'ampia scelta: si possono trovare capi di abbigliamento, calzature, bigiotteria, generi alimentari, piante, fiori, articoli per la casa e arredamento.
Anche Il Gazzettino del Chianti si è intrufolato tra le sue bancarelle per scambiare qualche parola con i commercianti. E abbiamo scoperto che gli affari non vanno più come una volta…
Tra gli storici venditori troviamo Mario, che dal 1967 espone biancheria e merceria di ogni tipo e taglia. E poco più avanti incontriamo il “Cashmere & Seta” di Sabrina, presente all'appello del lunedì ormai da quattro anni.
Entrambi, il primo in particolare, concordano nel dirci che l'affluenza al mercato è diminuita rispetto al passato insieme alla voglia di fare spese. Colpa della crisi?
“Oltre che alla crisi, che si sente – ci spiega Mario – sono diminuite le persone che tengono alla qualità dell'acquisto. La maggior parte preferisce comprare merce di minor qualità a minor prezzo”.
Se poi consideriamo il rapporto qualità-prezzo del cashmere e della seta di Sabrina, due prodotti pregiati e costosi, allora si che “la competizione si fa sentire”, ci dice la commerciante.
E aggiunge: “Il nostro è un prodotto che attira soprattutto gli stranieri, che sono disposti a spendere un po' di più”.
Proseguendo lungo il viale diretti al campo sportivo, troviamo Stefano con la sua bancarella di affettati, formaggi, farine biologiche e altri prodotti direttamente da Montespertoli. Ma la situazione per lui non è migliore: “Che dire… forse la colpa è del lunedì – ironizza – la gente ha meno voglia di fare spese dopo il fine settimana!”.
Suonano sconfortanti anche le parole di Liliana, mentre dispone in mostra i suoi fiori del Galluzzo: “Noi piccoli produttori siamo in crisi, non compra più nessuno…”
E chi frequenta da sempre il mercato cosa ne pensa? Lo chiediamo a Marta, che si aggira tra le bancarelle della piazza da quando era bambina.
Secondo lei “la gente è diminuita perché è proprio cambiato nel tempo il modo di fare acquisti". E continua: "Oggi ci sono i centri commerciali, dove tutto costa meno ed è di buona qualità. Venire a fare spese al mercato non conviene più”.
Per Francesca, invece, venire al mercato a fare compere rimane “da sempre una piacevole abitudine”.
Una piacevole abitudine che, a San Casciano come altrove, dovrebbe portare le persone a sostenere le attività degli ambulanti. Che, al pari dei commercianti dei nostri centri storici, oltre a un polmone economico che dà reddito a tantissime famiglie, rappresentano anche un presidio storico, sociale e culturale.
di Cosimo Ballini
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