SAN PANCRAZIO (SAN CASCIANO) – Non siamo certi se sia la prima volta che accade nella storia della Pieve di San Pancrazio.
Ma intanto… è accaduto. Il giorno della Prima Comunione per bambine e bambini, domenica 23 giugno, finita la Santa Messa, genitori e parenti invece di dividersi ognuno per la propria strada, si sono seduti a tavola tutti insieme.
Circa 260 persone: e di fronte a loro un tavolo solo per Filippo, Pietro, Lisa, Agata, Chiara F., Maddalena, Giada, Viola, Ilaria, Neri, Chiara P., Nora, Antonio.
Così la comunità di San Pancrazio, in accordo con il pievano don Stefano Casamassima, si è data da fare affinché la festa della Prima Comunione sia stata condivisa tutti insieme.
Il tutto grazie, oltre che alla Parrocchia, anche all’ASD Lucignano e il Comitato di Due Paesi in Festa, che hanno montato la struttura per il pranzo davanti alla Pieve, mentre massaie e fochisti si sono dati da fare per la buona riuscita del pranzo.
Ma le sorprese per l’occasione non hanno riguardato solo la cucina, perché in occasione della solennità del Santissimo Corpo e Sangue di Cristo, è stata ripresa un’antica tradizione.
bambini della Comunione accompagnati dai catechisti (Eleonora, Filippo, Giulia e Federico), sono partiti dalla Fattoria di San Pancrazio che, grazie ai proprietari, hanno aperto le loro porte ospitando il Santissimo.
E da lì, dopo che la polizia Locale e i volontari de La Racchetta hanno chiuso al traffico il breve tratto di via Certaldese, in processione hanno raggiunto la Pieve, camminando su petali di ginestra e fiori della mazza di San Giuseppe.
Un’infiorata, come si faceva una volta, “rispolverata” e curata da Giulia Panti, Francesca Faggioli, Renata e Piera Fusi.
Davanti all’ingresso della Pieve è stato disegnato, sempre con i fiori, anche un bellissimo calice.
Inutile nascondere l’emozione dei ragazzi della Comunione e dei loro cari; e che dire poi del Coro della parrocchia che ha accompagnato la Santa Messa.
Un grazie sincero è andato naturalmente a don Stefano Casamassimna che alla fine della Comunione si è rivolto ai bambini: "Domani alle nove vi aspetto tutti qui, inizieremo le vacanze. Mi raccomando però: chi arriva con il volto triste torna a casa!".
Impossibile non voler bene a don Stefano, dagli adulti ai bambini, che riesce ad accogliere tutti sotto il tetto della sua chiesa.
di Antonio Taddei
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