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mercoledì 21 Maggio 2025
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    La favola di Maurizio: l’amore per la magia sulle orme dello zio Mauro Caiani

    Gli occhi di bambino che si nutrono di giochi di prestigio. Oggi diventati un lavoro: che l'ha portato anche su Rai 1

    SAN CASCIANO – A San Casciano c’era una volta – e c’è ancora – un amato negozio di balocchi. Ma in ogni favola che si rispetti, la realtà non è come sembra: dietro un’innocua libreria si cela un passaggio segreto; nei panni del venditore, un mago a tutto tondo.

    Questa è la storia di Maurizio Petrocelli e di suo zio Mauro Caiani; o per meglio dire, di un bambino che cresce con gli occhi pieni di magia, nella stanza segreta di una bottega di giocattoli.

    Lo avete visto su Rai Uno, pochi giorni fa, nel programma “Uno mattina in famiglia”, ma soprattutto camminare in paese coi suoi occhi di colore diverso ed impegnato con l’Azzurra Volley.

    “Quando mi domandano “che fai nella vita?” rispondo “il mago” e ribattono “dai, seriamente!””, ma la verità è proprio questa: Maurizio è mago di professione e da quattro anni lavora in un negozio di articoli di magia a Firenze.

    “Ho iniziato grazie a mio zio – racconta – nella stanza sul retro dell’attuale negozio “Sogni del Chianti”. C’era davvero una libreria che, tirandola, apriva l’accesso ad un piano superiore, dove mio zio teneva i suoi corsi d’illusionismo”.

    “Ci passavo giornate intere e quando uscivo per tornare a casa mi sembrava che fossero passati 10 minuti. Vedevo colombe apparire e foulard scomparire. Poi mi chiedono perché sono venuto su male”, sorride Maurizio.

    “Mi regalava giochi di prestigio ed andavo con lui a lavorare ai compleanni, soprattutto La Botte. Ho frequentato da lui i miei primi corsi. Poi ho assistito a diversi congressi in Italia e fatto tanti eventi per beneficenza”.

    “Il primo spettacolo – continua – è stato all’età di 16 anni alla chiesa di Santa Cecilia a Decimo, quando c’era ancora don Gino Gamannossi”.

    Dopo alcune serate per il Lions Club, è avvenuto per caso (o per magia?), l’incontro professionale con Kagliostro, ad un evento della casa farmaceutica Menarini: “Sono andato al posto di mio zio, che doveva andare al posto di un altro”. Così è nata una collaborazione, che presto si è consolidata in amicizia.

    Maurizio, intimamente, non credeva che il suo sogno potesse realizzarsi: dopo essersi diplomato all’Istituto Agrario, si è iscritto all’Università per proseguire lo stesso indirizzo: “Stavo studiando Botanica a casa di mia nonna, quando ho sentito lo zio che scendeva come al solito le scale tre a tre. “Che ne diresti – mi chiese – di aprire un negozietto di magia a Firenze?”. Chiusi il libro”, prosegue Maurizio. Dopo non lo ha riaperto più.

    “Lo zio aveva praticamente due lavori. La sua ditta si chiamava “Proposte Magiche” – spiega – e si è emozionato quando ho deciso di riutilizzare questo nome. Non voleva più clienti a San Casciano e li mandava tutti da me”.

    Mauro è scomparso nel luglio del 2015: “Ora che si servono qui – afferma Maurizio – sono i primi ad emozionarsi”.

    Tuttomagia è divenuto realtà non solo grazie a Mauro, ma soprattutto per l’aiuto di un suo amico imprenditore, Vincenzo Di Fatta. Il primo fondo era in via De’ Cimatori. Adesso lo trovate in via De’ Neri, dove verrà aperto un secondo locale.

    “Avere un negozio di magia – aggiunge Maurizio – porta altro lavoro negli eventi, ma l’attività stagionale degli spettacoli non garantisce stabilità e quest’opportunità è stata decisiva per poter vivere di questa professione”.

    Antonio, il padre di Maurizio, che era il più scettico sulla decisione del figlio di intraprendere questa carriera: “In famiglia sono tutti laureati ed inizialmente hanno provato a dissuadermi, ma spero che adesso mio padre sia contento, anche se non me l’ha mai detto”.

    Maurizio ci tiene a non lanciare messaggi sbagliati: “È giusto che i giovani seguano l’istinto, ma non vuol dire che sia sempre la cosa corretta da fare. Se non fosse andata bene starei ancora peggio: sarei senza denaro e senza laurea, che serve molto, ma non in Italia”.

    “Mi sento realizzato – ammette – soprattutto perché quando mi alzo sono contento di andare a lavoro”.

    Tra gli eventi illustri a cui ha partecipato citiamo la collaborazione col mago della regina Elisabetta, DMC, per Vanity Fair e Mon Chéri. È stato il famoso illusionista che ammirava in TV a presentarsi nel suo negozio senza preavviso ed a chiedergli di aiutarlo nel trovare nuovi giochi per l’evento milanese del 2015.

    Maurizio è spigliato nel suo servizio per Rai Uno. Ama i riflettori e gli piacerebbe lavorare in TV, ma non su di un palco. Infatti, la sua magia “close up” si svolge a contatto con le persone, nelle mani degli spettatori.

    Ma soprattutto, la magia di Maurizio sta nelle mani di un uomo che sembra dirigere le sue fortune dall’alto, con una lunga bacchetta magica invisibile a ricordargli che non sarà mai solo:

    “È per mio zio – conclude – che ho cambiato il mio nome d’arte, Moriss, in Manuel, il suo. É per lui che faccio magia ogni giorno, per la sensazione che mi dà, che mi dava da bambino e perché mi riporta con lui”.

    © RIPRODUZIONE RISERVATA

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