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sabato 4 Maggio 2024
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    Castellina e memoria: la storia di Palazzo Bianciardi. Qui dove dormiva Papa Leone X

    Alle origini della storia di una famiglia che affonda le radici nel passato: e il suo legame con il borgo chiantigiano

    CASTELLINA IN CHIANTI – Da secoli e secoli, Palazzo Bianciardi domina imponente e incontrastato via Ferruccio, a Castellina in Chianti. Centinaia di persone hanno varcato le sue soglie e di molteplici vicende si è reso mero spettatore.

     

    Una storia antica quelle che custodisce dentro le sue mura. È proprio grazie alle memorie di Ugo Bianciardi, nonno di Cosimo, Francesco Bianciardi e Maria Teresa e Lorenzo Gramigni, figli di Simonetta Bianciardi (figlia di Ugo) che siamo riusciti a rimettere insieme la storia di questo immobile.

     

    "Da un Bianciardo fiorentino, trae origine la famiglia Bianciardi, che vive e fiorisce presentemente nel paese di Castellina in Chianti": con queste parole, inizia il racconto di Ugo.

     

    Le prime notizie a noi giunte risalgono al 1321, anno in cui Pietro Bianciardi, figlio di Giovanni, si fa monaco dell’ordine Camaldolese.

     

    Ordine fondato da San Romualdo nel 1009 che però non accetta al suo interno giovani di buna famiglia, che devono dedicarsi solamente agli studi.

     

    Ciò testimonia il fatto che la famiglia Bianciardi, a Firenze, gode di ottime condizioni sia finanziarie che sociali. Infatti, Giovanni Bianciardi, nel 1358 è uno dei membri ad approvare gli Statuti di riformazione del Governo. Giovanni, figlio di Bianciardo è uno degli uomini più ricchi dell’epoca che ha lasciato la sua impronta nella cronaca fiorentina.

     

    Famiglia potente e caritatevole quella dei Bianciardi che impone ai sui discendenti di donare 100 fiorini annui allo Spedale di Santa Maria Nuova. Tra i nomi pervenuti c’è anche quello di Neri, primogenito di Giovanni, accusato per aver preso parte al Tumulto dei Ciompi.

     

    È solo nel gennaio 1435 che Angelus di Iacopo Bianciardi da Sommavilla compra il palazzo in quella che oggi è via Ferruccio.

     

    A testimoniare ciò, c’è l’atto di compravendita, ancora oggi in possesso dei Bianciardi. Nell’atto si può leggere che la famiglia doveva ottantanove fiorini più ogni anno di affitto tre moggio di grano.

     

    È solamente nel 1475 che troviamo i Bianciardi a Castellina. Ma la famiglia non si è stabilita definitivamente a Castellina.

     

    Infatti come le più rinomate casate fiorentine vive in città durante l’inverno e si reca in campagna per scappare dalla calura estiva. 

     

    Nel 1557 Giovanni e Agnolo di Pier Bianciardi comprano altri beni a Castellina. Nel 1622 Giuseppe Bianciardi è inviato dalla Repubblica come podestà a Castelfranco di Sopra.

     

    È da menzionare anche Bartolomeo Bianciardi che in onore del santo di cui porta il nome, fa scrivere nel proprio testamento che ogni anno, nel Giorno di San Bartolomeo, la Compagnia delle stimmate debba distribuire 10 scudi di pane ai poveri.

     

    Nel 1719, la famiglia Bianciardi risiede definitivamente a Castellina in Chianti. Il Monitore Fiorentino elogia questa famiglia come esempio di cittadini onesti e ricchi ed suppliscono alla propria indigenza con le elemosine.

     

    Anche a Castellina, come in passato a Firenze, i membri della famiglia Bianciardi ricoprono i primi posti della magistratura locale. Nel 1812 un componente delle famiglia Bianciardi diviene sindaco.

     

    Per un periodo “Casa Bianciardi” diviene il punto di riferimento di Papa Leone X. Nel suo viaggio verso Roma, il Pontefice è solito soggiornare presso il palazzo (aveva perfino una stanza tutta sua).

     

    In segno di gratitudine, il Papa Leone X, lascia il sua stemma (stemma della famiglia Medici) sopra la porta della casa. Infatti il simbolo che si può scorgere anche oggi presso l’abitazione della famiglia Bianciardi, è quello dei Medici, contrariamente a quanto si pensi.

     

    Lo stemma della Famiglia Bianciardi, invece, è uno scudo che richiama le crociate. È costituito da una scala con le mezzelune interposte fra un gradino e l’altro. C’è anche una stella che testimonia l’ascesa verso la spiritualità

     

    Esiste una bolla papale che attesta che nella cappella di questa nobile famiglia è possibile conferire l’indulgenza plenaria nel giorno di San Francesco (4 di ottobre) e nel giorno del perdono di Assisi (1 agosto).

     

    Oggi Palazzo Bianciardi, è ancora lì. I segni del tempo non sembrano neanche averlo scalfito. Ad abitarci è solamente la signora Vanna Bianciardi, assessore comunale alcuni anni addietro. Gli altri componenti della famiglia vi si recano solamente per le vacanze.

    di Jessica Nardi

    © RIPRODUZIONE RISERVATA

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