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giovedì 1 Maggio 2025
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    Area ex fornaci: “Progetto sbagliato, nel posto sbagliato, nel momento sbagliato”

    Durissimi M5S, CDC, Obiettivo Comune: "Pensano solo a fare case in barba alle colline argillose"

    IMPRUNETA – Il progetto di recupero dell'area delle vecchie fornaci (Pesci-Ref) lungo via di Cappello, approvato in consiglio comunale martedì 27 giugno e che verrà presentato al pubblico venerdì 29 giugno alla Fornace Agresti, viene sonoramente bocciato dalle opposizioni.

     

    MoVimento 5 Stelle, Il Coraggio di Cambiare e Obiettivo Comune affidano a una nota congiunta tutta la loro contrarietà alle previsioni dell'amministrazione comunale imprunetina.

     

    # ARTICOLO / Ok al Piano di recupero dell'area delle vecchie fornaci: il 29 giugno la presentazione

     

    "Un progetto sbagliato – esordiscono – in un momento sbagliato e, soprattutto, in un posto sbagliato. Non ultimo; un progetto che nell'arco di oltre un decennio viene messo a servizio della realizzazione di una scuola pubblica, mediante l'anticipo degli oneri di urbanizzazione e, successivamente ritorna ad essere a “servizio” del privato con lo stralcio della scuola tanto osannata!.

     

    "Il piano attuativo presentato da “Le Fornaci” – proseguono – e riguardante la trasformazione al 100% dei capannoni industriali in volumi residenziali, è stato portato all’approvazione del conciglio comunale nonostante non siano rispettate le condizioni essenziali previste dalla scheda norma TRm8, UTOE 5, Impruneta".

     

    Che poi riportano: "Nessun intervento di recupero volto al riutilizzo dell’attuale esistente e legittima volumetria, sarà autorizzato ove non siano stati realizzati gli stabilimenti produttivi della Pesci e Cotto  REF previsti nell’area di via Chiantigiana per il Ferrone".

     

    "Le due questioni – rimarcano – sono strettamente collegate; insieme stanno in piedi o insieme cadono. Tuttavia l’amministrazione comunale ha consentito alla Pesci il trasferimento dell’attività produttiva in edifici già esistenti senza mai chiarire perché, per l’effetto, si dovrebbero attuare le iniziative previste dalla scheda TRm08,  cioè gli incentivi  per il trasferimento di ambedue le aziende (Pesci e Cotto Ref), “stante l’importanza sotto il profilo economico degli investimenti da attivare (circa 25 milioni di euro) per attuare  si fatta delocalizzazione”. Da sottolineare che la Cotto Ref  ha chiuso definitivamente la fornace da molti anni e, quindi, la sua volumetria non dovrebbe rientrare in questo accordo".

     

    "L’investimento necessario per il trasferimento della sola F.P. spa nella ex fornace dell’Impruneta spa – rilanciano – appare assolutamente inferiore e non garantisce neppure il potenziamento del settore del cotto come previsto dal  Piano Strutturale. Occorre quindi, in sede di predisposizione del nuovo RUC, quello attuale scade a ottobre, ridurre  i volumi residenziali previsti come incentivo dalla scheda TRm08, pari a  14.000 mq (intervento da circa 45 milioni di euro) e prevedere maggiori ricadute economiche per la collettività. Da sottolineare che da diversi anni la percentuale di volumetria industriale trasformabile in residenziale non supera il 50% nella Regione Toscana, purché tali insediamenti si trovino all’interno delle aree urbane".

     

    "Per quanto riguarda l’accordo fra Comune e F.P.spa – spiegano ancora – per il pagamento dei progetti e degli interventi effettuati  fino ad oggi (267.000 euro), occorre sottolineare nuovamente la mancata messa in mora della società da parte del Comune nonostante i ritardi di anni accumulati dalla F.P. spa per la predisposizione dei progetti e per  la mancata  realizzazione della nuova scuola materna".

     

    "Un percorso – concludono – quello di cui sopra che lascia molti dubbi; per quanto ci riguarda, sbilanciato verso l'intervento privato e poco “pubblico”, dato la posta in gioco di una collina fragile per storia e tradizione".

    di Redazione

    © RIPRODUZIONE RISERVATA

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