spot_img
spot_img
spot_img
spot_img
martedì 29 Aprile 2025
spot_img
spot_img
Altre aree
    spot_img

    “Mio padre, Ferdinando Anichini, dimenticato dalle istituzioni di Gaiole in Chianti”

    Il 15 febbraio 2004 moriva Ferdinando Anichini. Cattolico, democratico, partigiano, insegnante e strenuo difensore del Chianti. Cantore di quella civiltà contadina da cui aveva avuto origine che aveva celebrato nei suoi libri e nelle sue commedie.

     

    Nel 1967 aveva ideato “La Rana d'Oro” manifestazione che, in quasi 50 anni vita, ha portato a San Sano illustri personalità del mondo della Cultura dando prestigio al territorio di Gaiole.

     

    Quella manifestazione alla cui morte, in mia forzata assenza, lei signor Sindaco ha assistito silente. Mezzo secolo di Storia è stato cancellato senza colpo ferire.

     

    Certo è più gratificante cavalcare l'onda mediatica di un'altra manifestazione. Bastano un paio di telecamere accese e voilà tutti salgono in sella.

     

    Mi permetta una considerazione. Lascerei l'eroismo a contesti più consoni di una, seppur simpatica e folkloristica, scampagnata in bicicletta. Il babbo soleva spesso dire: “Nemo profeta in Patria”. Parole tristemente attuali. Se il ricordo di lui è ancora vivo e presente nelle persone che lo hanno conosciuto e apprezzato, le istituzioni lo hanno completamente dimenticato.

     

    E questo nonostante che Ferdinando abbia lasciato al Comune, attraverso la Fondazione Anichini, un considerevole patrimonio di opere d'arte.

     

    Le varie amministrazioni che si sono susseguite in 15 anni sono state incapaci di trovare una soluzione che permettesse la fruizione di tali opere. Nell'ultimo nostro incontro, ormai datato,

     

    Lei ebbe a dire, riferendosi alla Fondazione Anichini: “E' una cosa difficile, ma non impossibile”. Siamo ormai prossimi allo scadere del suo mandato e mi sembra che si siano verificate entrambe le condizioni.

     

    A mio parere c'è stata e continua ad esserci una mancanza di volontà politica alla base e francamente non ne capisco le motivazioni.

     

    Intanto le opere sono passate dal forzato deposito presso la mia famiglia alla muffa in un qualsivoglia magazzino comunale. Un bel progresso.

     

    Ciò con buona pace delle promesse elettorali da lei fatte signor sindaco. Quello di non mantenere le promesse è lo sport più praticato dai politici e lei signor sindaco non fa eccezione. Credo che ciò sia il retaggio di una politica vecchia, decadente e decaduta, logorata dall'abitudine al potere.

     

    Politica dalla quale non posso che allontanarmi. Mi conforta il fatto che non sono il solo a pensarla in questo modo. A Siena un intero popolo si espresso in tal senso.

     

    Massimo Anichini

    di Massimo Anichini

    © RIPRODUZIONE RISERVATA

    Scrivi anche tu... al Gazzettino del Chianti!

    Devi segnalare un disservizio? Contattare la nostra redazione? Scrivere una lettera al direttore? Dire semplicemente la tua? Puoi farlo anzi... devi!

    Scrivici una mail a: redazione@gazzettinodelchianti.it

    Leggi anche...