SAN CASCIANO – “La Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso contro l’assoluzione della Fox, rea, a nostro avviso, di aver diffamato mio padre, nella serie Il Mostro di Firenze”.
L’annuncio, che anche questa volta, dopo il primo e il secondo grado di giudizio è un misto di rabbia e amarezza, lo dà Francesca Calamandrei, figlia di Francesco, l’ex farmacista di San Casciano scomparso nel 2012.
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“Non è possibile – riflette – che chi è stato assolto, con sentenza definitiva “perché il fatto non sussiste”, possa essere, da una qualunque fiction, rappresentato come ancora sospettabile di essere il mandante e l’autore dei reati per cui è stato assolto”.
“La sentenza di assoluzione di mio padre peraltro – tiene a ricordare Francesca – non è mai stata impugnata dalla Procura della Repubblica”.
Si definisce “sconcertata”, ma non per questo arresa. La battaglia per ristabilire l’onore del padre non si ferma ancora.
O almeno, non si ferma in Europa, visto che in Italia il rigetto da parte della Cassazione è l’ultimo grado di giudizio.
“Adesso – annuncia Francesca Calamandrei – aspettiamo di leggere le motivazioni, ma già da ora ci riserviamo di presentare ricorso alla Corte Europea dei diritti dell’uomo”.
“Non ci arrendiamo – sottolinea ancora – perché, lo ripeto, è una grave ingiustizia. Come puoi dire di una persona assolta che è ancora sospettabile (in primo grado), poi in secondo grado dire che la sentenza, mai appellata, è criptica. Per salvare “capre e cavoli”? Però i pubblici ministeri non l’hanno neppure appellata e per questo è passata in giudicato”.
“Oltre a questo – ricorda – esiste pure una sentenza europea sulle fiction, che ha stabilito quali siano i parametri da rispettare”.
“Ringrazio ancora e con sincero affetto l’avvocato Gabriele Zanobini – conclude Francesca Calamandrei – e i figli, Nicola e Marco, per l’encomiabile lavoro. Ma anche per la passione ed il sostegno che non mi hanno mai fatto mancare”.
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