FERRONE (GREVE IN CHIANTI-IMPRUNETA) – I lavori nella frazione del Ferrone sono al termine. Il piazzale sulla via Chiantigiana davanti al circolo, asfaltato, è tornato usufruibile.
Ai lati sono state collocate delle nuove panchine. Ma purtroppo è venuto meno quello che era uno dei simboli per il Ferrone, l’”albero del Moro” che faceva ombra nelle giornate di afa e chissà quante chiacchiere avrà sentito. C’è chi sostiene che abbia avuto addirittura cinquecento anni.
“Ci dispiace che il “vecchio Moro” sia stato tagliato – ci raccontano Andrea e Giuliano, alcuni tra i più anziani abitanti – ma ci è stata fatto una promessa”.
Quale?
“La vede quella targa in marmo sulla facciata poco più avanti, dove sono riportati i nomi dei caduti della grande guerra 1915-1918 partiti dal Ferrone senza farne ritorno? Sarà tolta da lì per essere collocata in questa piazza, aggiungendo i nomi dei soldati uccisi nella seconda guerra mondiale. Un atto dovuto ai nostri caduti”.
Siete soddisfatti dei lavori eseguiti?
“I disagi sono stati tanti, comunque sì, sperando che funzioni tutto bene! Ma ci aspettavamo la realizzazione di altri lavori promessi”.
Cioè?
“Una passerella pedonale parallela al ponte: sebbene negli anni sia stato allargato, i pedoni nell’attraversarlo rischiano molto. D’altronde il tratto per attraversare il torrente Calosina non è enorme, e una passerella sarebbe l’ideale, evitando così di attraversare il ponte a contatto con il traffico”.
Altre esigenze?
“La messa in sicurezza della Greve nel tratto che curva verso Falciani, uno dei punti più brutti. Ogni volta in cui le piogge sono abbondanti, qui la Greve straripa; e lo sanno bene le famiglie che abitano accanto all’alimentare Faggi, che hanno avuto notevoli danni alle abitazioni”.
Ma non è finita qui…
“Da anni la nostra chiesa di San Giorgio è chiusa, perché ci sono seri problemi al tetto. Ripararlo a quanto pare è una spesa troppo alta, addirittura sembrava che ci fosse stata la possibilità e l’accordo di demolirla e fare una chiesa più piccola. Si era ipotizzato anche di una chiesa prefabbricata in legno, adeguata alle esigenze della frazione. Ma sono solo discorsi, il fatto è che San Giorgio è chiusa e forse si aspetta che… crolli da sola”.
Tra l’altro il Ferrone si trova diviso fra due comuni, Impruneta e Greve in Chianti, il che non agevola…
“Vede, questo ci penalizza per via delle competenze di chi deve intervenire sui lavori. Abbiamo un’area di sgambamento cani sul versante del comune di Greve, dove è caduta la recinzione, da tempo chiediamo di ripristinarla, ma non interviene nessuno. Ci sarebbero tante altre potenzialità per fare vivere il Ferrone; fino a pochi anni fa allestivamo le feste paesane nel campo sportivo, poi improvvisamente non è stato concesso più il permesso in quanto non venivano rispettate delle normative”.
Risultato?
“Le feste non si fanno più, e non si è trovata nemmeno una soluzione. La verità è anche che i tempi cambiano, i vecchi abitanti muoiono e a quelli che vengono ad abitarci non interessa rimboccarsi le maniche per dare vita a questo luogo. E’ diventato un paese dormitorio, dove è facile lamentarsi per tante cose, ma nessuno poi fa nulla per migliorarle. Ci scusi lo sfogo, ma a noi più anziani vedere tutto questo fa molto male”.
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