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lunedì 28 Aprile 2025
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    Al Santa Maria Annunziata di Ponte a Niccheri: “E’ una rivolta vera e propria”

    PONTE A NICCHERI (BAGNO A RIPOLI) – Lunedì 16 febbraio alle 14, fuori orario di lavoro e in orario non retribuito, avrà luogo, una assemblea generale indetta dai Cobas, degli infermieri e operatori sanitari del Dea, Utic, rianimazione, sub intensiva dell’ospedale Santa Maria Annunziata a Ponte a Niccheri.

     

    "Si tratta – dice Andrea Calò, delegato Cobas Asl 10 –  di una assemblea richiesta a viva voce da tutti gli operatori sanitari per organizzare una protesta contro il piano delle pronte disponibilità  predisposto in modo autoritario dalla dirigenza infermieristica della zona sud-est e dalla Direzione Generale e per fermare la ventilata ipotesi di cambiamento dei turni di lavoro".      

     

    "La rivolta- prosegue – è scattata da parte degli operatori quando hanno appreso che la direzione  ha fatto diventare applicativo fin dal 1°gennaio 2015 il nuovo piano delle pronte disponibilità, senza che questo fosse comunicato agli operatori e al sindacato. Un piano che non rende trasparente il dato relativo alle carenze organiche e soprattutto interviene in un contesto in cui i lavoratori sono oberati di carichi di lavoro e turni massacranti, basta esaminare i dati degli accessi al Dea dell’Osma dove tutti i giorni viene preso d’assalto da u numero impressionante di ricoveri".  

     

    "La programmazione della pronta disponibilità appena varata – dice ancora- non rispetta le aree di appartenenze, né le specificità, né le professioni e competenze dei singoli lavoratori, i quali rischiano di essere dei semplici tappabuchi e di trovarsi ad operare in reparti e attività non conosciuti, in una situazione di disagio e stress, mettendo a rischio e repentaglio anche la sicurezza dell’utente".

     

    "Il piano aziendale – ricorda – mette tutti reperibili  in prima, seconda, terza, quarta battuta, esclusi chiaramente le sale operatorie, sala parto, dialisi emodinamica ed endoscopia. Gli operatori sanitari invece verranno spediti per tutto l’ospedale. Un modo improprio e pericoloso di utilizzare la pronta reperibilità che rischia di  far aumentare rischi clinici  e conseguenze negative sul piano assistenziale".

     

    "Non contenti di ciò -rimarcaCalò – hanno anche annunciato di voler manomettere i turni nei reparti. Fino ad oggi non era mai accaduto che reparti specifici e delicati  come tutta l’area critica  insorgessero all’unisono contro l’azienda. Come Cobas abbiamo chiesto il ritiro del piano delle pronte reperibilità e la sua totale riscrittura ma l’azienda ha risposto picche".

     

    "Tanto per non smentirsi – rincara – ci hanno vietato l’assemblea in ore contrattualmente retribuite, ma questo non ha fermato né la protesta né le iniziative di mobilitazione. L’assemblea si terrà ugualmente fuori orario di lavoro e in orario non retribuito, in una situazione di forte conflittualità, dove sarebbe stato opportuno che avesse prevalso la linea del confronto e del dialogo".

    di Redazione

    © RIPRODUZIONE RISERVATA

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