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martedì 20 Maggio 2025
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    L’arte di Paolo Galletti dalla A alla Z: il suo “Alfabeto” diventa patrimonio pubblico

    La famiglia dell'artista ha messo a disposizione della comunità il polittico di 22 quadri con l'installazione permanente nel palazzo comunale di Tavarnelle

    BARBERINO TAVARNELLE –  La geometria della conoscenza del pittore tavarnellino Paolo Galletti rivive in uno spazio pubblico per diventare patrimonio collettivo.

    A come amore, angoscia, ansia. V come verità, vita, vittoria.

    Le molteplici forme della cultura proposte dal Comune di Barberino Tavarnelle ripartono dall’abbecedario pittorico di Galletti. Una prospettiva dell’arte che racconta i temi della vita e della condizione umana con le lettere dell’alfabeto, raffigurate come porte dalle linee rigide che esplorano mondi interiori e sentimenti contrapposti.

    Dalla A alla Z, una lettera per ogni emozione, principio, valore, concetto, elaborato dall’artista dal talento poliedrico.

    Paolo Galletti (1937-2015) si distinse nel nuoto, divenendo campione mondiale. E con la stessa determinazione e passione conquistò uno spazio di primo piano nella pittura come interprete del suo tempo, innamorato dei chiaroscuri della vita che proiettò in una dimensione spaziale, bizzarra, anticonformista.

    # Anche le telecamere del TG3 per l’addio a Paolo Galletti

    “Alfabeto” è il titolo dell’opera plurale che arricchisce gli spazi del Palazzo comunale di Tavarnelle con un’esposizione permanente caratterizzata dalla presenza di ventidue quadri.

    Il polittico è stato realizzato negli anni 1989-1991 dall’autore fiorentino che scelse il Chianti fiorentino come terra elettiva ed è qui che mise radici con la moglie e i tre figli.

    L’esposizione dell’opera, messa a disposizione dalla moglie Anna e dai figli Laura, Maria Cristina e Massimo, e è curata da Paolo Santagati.

    Il Comune ringrazia la famiglia “per questa importante opportunità di diffusione e valorizzazione culturale della produzione di un grande artista e un gigante del nuoto italiano che si lega a doppio filo con la comunità e il territorio”.

    Al taglio del nastro, avvenuto alcuni giorni fa, erano presenti il sindaco David Baroncelli, l’assessore alla cultura Giacomo Trentanovi e i familiari.

    “Un grazie particolare alla famiglia – dichiara il sindaco David Baroncelli – per aver messo a disposizione del territorio un’opera così prestigiosa. Per noi rappresenta un segnale di ripartenza in un periodo in cui non è facile recuperare la dimensione sociale e culturale: la nostra comunità vive di contatti e relazioni; con i linguaggi dell’arte e la loro forza espressiva possiamo tornare a comunicare e ad esprimere sentimenti ed emozioni”.

    “Un’installazione di grande bellezza e profondità che impreziosisce corridoi e uffici della sede istituzionale di piazza Matteotti – sottolinea l’assessore Trentanovi – Un’occasione per valorizzare gli spazi pubblici, che si affianca alla mostra permanente collocata da alcuni decenni nel palazzo comunale di Barberino Val d’Elsa, dove è esposta la collezione di Vico Arte dalla quale spiccano opere di particolare pregio e respiro nazionale come i dipinti di Ugo Capocchini“.

    Non tutte le lettere di Paolo Galletti sono associate a temi e concetti che evocano lo scorrere della vita.

    Alcuni quadri sono privi di didascalie, lasciate deliberatamente in bianco così da stimolare libere interpretazioni nello sguardo dei visitatori.

    “Con quest’operazione culturale – dicono i familiari dell’artista – resa possibile dall’impegno e dalla sensibilità dell’amministrazione comunale, che ringraziamo sentitamente, si è realizzato il desiderio di nostro padre. Che voleva esporre in un’unica sede tutte le opere che compongono il polittico”.

    @RIPRODUZIONE RISERVATA

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