CHIANTI – Proseguendo il nostro giro alla ricerca di concittadini nel mondo in questo periodo di pandemia globale, abbiamo rintracciato Livia Daveri.
Fiorentina di nascita, la sua famiglia si trasferisce nel Chianti quando lei aveva appena tre anni. Rimane in queste bellissime campagne, fino a che non si sposta in Germania per motivi di studio.
“Vivo a Duisburg e sono un funzionario pubblico – si presenta Livia – lavoro in un comune limitrofo a quello in cui vivoo, in un’istituzione che in Italia non esiste, ma che potremmo descrivere come una Università Popolare “Volkshochschule”. E’ come una seconda scuola, offre tantissimi tipi di studi; corsi di varie lingue, corsi di tedesco per chi fa richiesta di cittadinanza, oppure corsi nell’ambito dello sport e della salute, di fotografia, di bricolage, informatica, cucina… insomma qualunque tipo di insegnamento che possa servire ai cittadini per migliorare le loro capacità o perfezionare i loro hobby ed io sono la responsabile di tutti i corsi di lingua”.
“Per capire la situazione in Germania, bisogna ricordare che è uno stato federale – ci spiega – perciò le regole che ci sono nello stato federale dove vivo, nel Nordreno-Vestfalia, possono non valere negli altri. Dal 16 marzo sono state chiuse scuole, asili, università e tutte le attività economiche non considerate essenziali; infatti sono rimaste aperte le farmacie, i supermercati e gli ambulatori medici. Non è stato imposto il divieto di uscire di casa ma è stato consigliato di uscire il meno possibile e nel caso, se non si esce con dei familiari, al massimo in due e con una distanza sociale sui due metri”.
“Da subito – prosegue Livia – alle persone con sintomi influenzali è stato chiesto di non uscire di casa, di non recarsi dal medico o a lavoro, ma di contattare il medico curante il quale prescriveva senza visita qualche giorno di malattia, poi in seguito in base all’evolversi della malattia veniva deciso come comportarsi”.
“Dai primi di aprile – continua Livia – i supermercati ed i vari negozi rimasti aperti hanno cominciato a limitare gli accessi. Come in Italia si sono formate lunghe code davanti ai supermercati ed alle farmacie; qui i prodotti da subito introvabili sono stati la carta igenica, la farina ed il lievito”.
“All’inizio di questa chiusura – ricorda Livia – è stata data la possibilità ai liberi professionisti ed alle aziende di piccole e medie dimensioni di poter chiedere un aiuto finanziario, dai 9.000 ai 15.000 euro, in base al reddito, come aiuto immediato, una tantum a fondo perduto per chi ne facesse richiesta senza alcun controllo da parte dello Stato; il quale si è lasciato il diritto/dovere di controllare a fine crisi se fosse stato dichiarato il falso”.
“Pochi giorni fa c’è stata però la sospensione momentanea del pagamento di questi aiuti – prosegue nel suo racconto Livia – perché si è scoperto che erano state create delle pagine internet false ma identiche a quelle statali, dove le persone vi fornivano i propri dati; questi dati poi venivano usati per ricevere gli aiuti statali ma su conti correnti diversi, soldi che ahimè sparivano. Ovviamente stanno indagando ed hanno assicurato di ricominciare subito ad elargire gli aiuti migliorando il sistema”.
“Nella società civile si è creato da subito un grande movimento di volontariato – ci spiega ancora – in soccorso delle persone e dei piccoli commercianti, per portare le spese a casa o semplicemente per aiutare chi ne ha bisogno, purtroppo il tasso di disoccupazione è salito e prevedono la più grossa recessione dal dopo guerra”.
“Al momento questa situazione di chiusura – conclude – è prevista fino al 19 aprile, quando qui finiscono le vacanze pasquali, ma ci aspettiamo un prolungamento della quarantena. Faccio un grande in bocca al lupo a tutti, teniamo duro che riusciremo ad uscire da questa situazione”.
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