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lunedì 28 Aprile 2025
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    Olio, olivo e olive: poesie e riflessioni di Miriam Serni Casalini

    Poesie e riflessioni sull'olio. In queste settimane di teli nei campi, di frantoi in piena attività, di fettunte e olio novo, per noi è un piacere e un onore ospitare queste poesi e riflessioni su tutto questo "mondo" da parte di Miriam Serni Casalini.

     

    Da Panzano in Chianti parole magiche, come sempre, che accompagnano con tepore le nostre giornate. Grazie Miriam, di cuore.

     

    Amo l’olivo

     

    “Dall’arido suolo

    riesci

    la fluida sostanza

    a donare.

    Nell’orcio copioso

    ne mesci

    sei vergine e puro,

    da amare”.

     

    L’oliveta

     

    Frante ho le olive, sono colmi gli orci.

    E vengo a dire grazie al mio campetto.

    Colsi le drupe ch’empirono il cestello,

    più d’una ne lasciai per l’uccelletto,

    ch’è ghiotto di quei frutti il buon sassello”.

    Non è mai disinteressata la generosità dell’uomo.  Lascia sulla pianta qualche oliva, così il tordo s’ingrassa per un arrosto migliore…

     

    La fettunta

     

    “La fettunta toscana è la bruschetta,

    ora t’insegno come s’ha da fare.

    Taglia di pane una rotonda fetta

    e  sulla brace metti a rosolare,

    bulbo d’aglio veloce stropicciato

    acro ma sano odore darà vivo,

    con man da ricco l’olio va versato,

    manca qualcosa a insaporire il cibo.

    Il "sale del Cecchini" pien di grazia,

    un pizzico lo spargi come neve.

    Avrai la quintessenza che ti sazia,

    si mangia in abbondanza, e poi si beve!”.

     

    Il nostro olio

     

    Non c’è cucina toscana senza olio. L’olio è il "crisma" dei nostri mangiari. Fin dall’antichità i popoli mediterranei hanno avuto il culto del vino e dell’olio.

     

    Il liquore d’olive è un dono divino. Se il vino è protetto dal ben noto e godereccio Dioniso, o Bacco che dir si voglia, anche l’olio ha la sua divinità, il meno famoso Aristeo, figlio nientemeno di Apollo e Cirene, mica noccioline!

     

    Quando parlo di condire il cibo, uso spesso l’espressione che imparai dal mio amicoLeo Codacci, “Verso l’olio con mano da ricco”, ma so bene che le nostre massaie erano assai parche con questo prezioso condimento.  Un  Un “C” di olio, si dice ancora.

     

    Il risparmio era una scienza appresa all’Ateneo dell’Economia. Mia nonna era docente emerita.

     

    Miriam Serni Casalini

    di Miriam Serni Casalini

    © RIPRODUZIONE RISERVATA

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