MERCATALE (SAN CASCIANO) – Non c’è la certezza assoluta che l’attacco a un piccolo gregge nelle campagne sancascianesi sia avvenuto per opera di lupi o di canidi ibridi.
Ma la sostanza è che in due attacchi, a distanza di quindici giorni uno dall’altro, sono state uccise tre capre e una pecora.
Tutto è avvenuto in una piccola tenuta, dove questi animali avevano il compito di tenere pulito un appezzamento di terreno e fare compagnia anche a bambini e adulti.
Siamo nel comune di San Cascian, tra la frazione di Mercatale e il confine con il comune di Greve in Chianti.
E, con grande dispiacere, a raccontarci quanto successo in due diverse notti è il proprietario degli animali.
“Come vede – inizia – mi sono rimaste solo due pecore e una capra, che hanno avuto un tale spavento che non si fanno piĂą avvicinare da nessuno”.
La zona è recintata con doppi fili elettrici?
“Sì, ma purtroppo non è servito a nulla, probabilmente hanno saltato i fili”.
Le pecore e le capre non si trovavano all’interno di un ricovero?
“No, non erano abituate a stare al chiuso, ho provato nel tempo ma era impossibile la sera farle entrare in un recinto. Quindici giorni fa, di mattina, quando sono venuto a darle da mangiare mi sono accorto di quanto successo”.
E cosa ha trovato?
“Prima ho trovato la pecora, azzannata al collo ma non mangiata, mentre una capra era senza testa, una capretta piccolina era stata portata nella vigna, così come l’altra era stata trascinata all’inizio del bosco”.
Non aveva mai pensato all’eventualitĂ di un attacco al suo piccolo gregge?
“No, sebbene circa tre anni fa, dalla finestra, vidi due lupi, un maschio e la femmina. Passarono proprio sotto casa per poi entrare nel campo. La zona è piena di caprioli e cinghiali, non pensavo che avrebbero potuto attaccare questi pochi animali, anche perchĂ© il “caprone” che si è salvato ha delle belle corna e sa difendersi. Tra l’altro durante il primo attacco una capra piĂą giovane fu azzannata alla gola, ero riuscito a salvarla somministrandole degli antibiotici. Ma nel secondo attacco è stata uccisa”.
Ha avvisato chi di competenza su quanto accaduto?
“Sì, è venuto il medico dell’Asl e l’azienda per il corretto smaltimento dei capi”.
E adesso cosa pensa di fare?
“Ero intenzionato a ricomprare altre pecore, ma dopo quello che è successo la seconda volta non me la sento. Pensi che la pecora uccisa l’avevo presa da piccola, l’ho allattata con il biberon per due mesi, era buonissima, andava perfino a giro con i vicini di casa, sembrava un cagnolino. Adesso cerco chi mi può dare consigli per proteggere queste ultime che mi sono rimaste”.
Una paura legittima. Ormai che i lupi si trovino nel Chianti fiorentino è cosa certa. In quella zona in particolare, fra San Casciano e Greve in Chianti, in particolare. Dunque la prevenzione è l’unica arma da adottare.
Anche se, lo ripetiamo, in questo caso rimarrebbe da accertare se l’assalto sia stato ad opera di lupi o di canidi ibridi.
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