IMPRUNETA – E' un attacco durissimo quello che il consigliere comunale del Coraggio di Cambiare, Riccardo Lazzerini, sferra nei confronti sindaco di Impruneta Alessio Calamandrei.
Dopo gli annunciati, sanguinosi, tagli alla cultura, il quasi azzeramenti dei contributi all'Ente Festa dell'Uva, la riduzione di quelli all'Associazione Fiera di San Luca, la rabbia e la preoccupazione di quest'ultime, Lazzerini lancia un vero e proprio attacco frontale al primo cittadino.
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Lazzerini accusa il primo cittadino, senza tanti giri di parole, di essere una sorta di "straniero a Impruneta". Rimarcandone la distanza con il capoluogo, dalle dinamiche del paese, dalla sua storia e dalle sue tradizioni.
Del resto, anche gli echi di quella tornata elettorale del 2013, che video Calamandrei insediarsi sindaco vincendo sei sezioni su sui a Tavarnuzze e perdendone cinque su cinque a Impruneta, non hanno mai smesso di risuonare.
Lazzerini parla di un "attacco alla nostra storia". "Se da una parte – dice – mi sento sollevato, grazie alle giuste prese di posizione di Ente Festa dell'Uva e Associazione Fiera, sono piuttosto rammaricato del fatto che certi segnali erano ben evidenti anche negli anni passati".
E li elenca questi segnali: "La mancanza di gestione da parte dell'amministrazione comunale è stata evidente fin dai primi minuti del suo insediamento… a pensar male, aggiungerei, scarso interesse e incompetenza".
"Avere fra le mani la più antica Festa dell'Uva d'Italia – continua lanciando bordate a Calamansdrei – non significa soltanto affacciarsi al balcone l'ultima domenica di settembre con la fascia tricolore addosso o fare il giro dei carri "gigioneggiando" qua e là ma, piuttosto curarne gli aspetti "sacrali" che una comunità intera pratica con amore e sacrificio, essere in grado di coglierne gli aspetti di eccezionalità e le debolezze; per proteggere e non per disperderne pezzi e pezzettini strada facendo".
Entra nello specifico Lazzerini: "Ecco allora che l'aspetto sedi, quello della promozione e anche della conservazione diventano cardini imprescindibili!".
Poi passa all'altro grande pilastro socio culturale: "Stessa cosa, anche se con articolazioni diverse, vale per la Fiera di San Luca, la più antica d'Europa; un imprunetino ne riconosce l'odore, il sapore ad occhi chiusi… capisce che anche il pollo della casa del popolo, girato sullo spiedo rappresenta uno degli ultimi baluardi della nostra tradizione".
"E di cose – rilancia – ne abbiamo già perse molte negli ultimi anni, basti pensare alla corsa dei ciuchi e dei cavalli… ma la "resistenza" di oggi può valere molto nei prossimi anni".
"Come si torna indietro rispetto a scelte scellerate e superficiali fatte da questa amministrazione? – si domanda in conclusione lanciando l'ultima bordata – Mai più affidare il proprio cuore ad estranei… tanto per cominciare".
di Matteo Pucci
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