SAN CASCIANO – La voce è ancora rotta dalla paura e dalla tensione per quello che le è successo nella mattinata di oggi, giovedì 9 marzo.
A contattare la nostra redazione è una signora che vive nel centro storico di San Casciano (omettiamo il suo nome per garantirle l'anonimato), che per un soffio ha schivato quella che ormai viene definita la truffa del falso avvocato (e del falso carabiniere).
"Verso metà mattinata – ci racconta – è squillato il mio telefono fisso, in casa. Dall'altro capo la voce di un uomo, mi è parso di capire che dicesse di essere un avvocato, che mi spiegava che mia figlia aveva investito alcuni turisti stranieri con l'auto. E che in quel momento era in una caserma dei carabinieri".
La donna sbianca, si sente mancare: "Ho aperto anche la porta di casa – ci dice – mentre stavo ancora parlando. Se svengo qualcuno mi vedrà ho pensato. Ho chiesto a quell'uomo dei dettagli, se mia figlia stesse bene. Non capivo più nulla".
La telefonata procede, l'uomo inizia a farsi insistente: e di fronte ai tentennamenti della donna le suggerisce più volte di attaccare e chiamare il 112.
"E io così ho fatto – prosegue la donna – ho messo giù e dal fisso, invece che chiamare subito il 112, ho fatto il numero del cellulare di mia figlia per chiederle cosa fosse successo".
Ma è qui che la truffa si fa sottile: avendo chiamato al fisso, quando la donna ha messo giù il telefono, dall'altro lato (quello dei truffatori) si è invece lasciata la linea aperta. Così, quando la signora compone il numero del cellulare della figlia, in realtà riprende la telefonata con l'apparecchio con cui stava parlando prima.
Dall'altro lato però, adesso, c'è un'altra voce: "Mi dicono che stanno rispondendo al cellulare di mia figlia e che sono carabinieri, visto che lei è in una caserma".
A quel punto la donna sta per cedere. Per fortuna rientra il marito della signora, mentre lei parla i dubbi si insinuano. Dubbi che la salveranno. Perché con ogni probabilità i truffatori erano nelle vicinanze della casa, con il falso avvocato pronto ad andare a bussare alla porta di casa per prendere qualche soldo per "chiuderla lì".
"Ho messo giù una seconda volta – dice la donna – e ho composto il 112. Stavolta però con il mio cellulare: e infatti mi hanno risposto i carabinieri".
Che le dicono subito che si tratta di un tentativo di truffa, che va avanti da mesi e per il quale ci sono stati arresti e altre indagini in corso. E di andare a sporgere denuncia: cosa che la signora farà nel pomeriggio di oggi.
di Matteo Pucci
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