SAN CASCIANO – “Ci lascia un Fratello speciale, che tanto ha dato in questi anni alla nostra Misericordia, alla comunità, attivo in qualsiasi servizio”.
Parole strozzate dalla commozione quelle che il Governatore della Misericordia di San Casciano, Marco Poli, ha pronunciato oggi, giovedì 22 aprile, al termine delle esequie di Marcello Giuntini, 77 anni, venuto a mancare nei giorni scorsi a causa del Covid-19.
# Piange la Misericordia di San Casciano: il Covid si è portato via Marcello Giuntini. Aveva 77 anni
Parole condivise con un applauso dei presenti.
“Marcello – ha proseguito Poli – ha fatto parte del consiglio, del Magistrato, è stato probiviro, membro del consiglio degli ambulatori, consigliere della Compagnia del Suffragio”.
“Ma soprattutto – ha ricordato Poli – è stato importante il suo esempio, l’impegno che tutti i giorni ha profuso insieme agli altri Fratelli, che hanno avuto il piacere di stargli vicino, nel momento di soccorso e di aiuto ai sofferenti”.
“Marcello – ha concluso Poli – sarai sempre presente in ognuno di noi, grazie e ciao. Tu ci aspetti nella casa del Padre”.
La Santa Messa è stata officiata dal proposto, don Massimiliano Gori. Sulle prime panche la moglie, i figli, i nipoti.
E, per quello che era possibile viste le misure previste per la pandemia, c’erano i Fratelli nella loro veste di soccorritori.
I medici, la segreteria della Misericordia, Paolo Bacci (provveditore della chiesa di Santa Maria sul Prato, con la veste bianca e il Rosario): tutti lì per dare a Marcello il loro ultimo saluto.
Un uomo che ha dato tanto, alla Confraternita e alla comunità sancascianese. Non a caso, le esequie sono state anche trasmesse, per essere visibili a più persone possibile, sul canale YouTube della parrocchia di San Casciano.
Presenti anche il sindaco di San Casciano, Roberto Ciappi, e l’ex sindaco Massimiliano Pescini. Mentre fuori, sul piazzale della Propositura, altri Fratelli e gli amici di sempre.
“Ci mancherà – hanno detto sottovoce mentre il feretro, accompagnato dallo stendardo della Misericordia listato a lutto, veniva adagiato sul carro funebre – ancora non ci sembra vero che ci abbia lasciato”.
“Ha accompagnato tante persone nei vari ospedali – hanno ricordato – sempre con un sorriso e una parola di conforto per ognuno”.
“Ci dispiace non averlo potuto rivedere – hanno concluso – potergli dare, anche noi, una parola di conforto. Così come è avvenuto ai suoi cari, che non hanno potuto rivederlo dopo che aveva lasciato la sua casa. Partito su una delle tante ambulanze, su cui aveva fatto chissà quanti servizi…”.
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