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martedì 30 Aprile 2024
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    Sonia Redini: “Nuove scuole a Bagno a Ripoli? Non è tutto oro quello che luccica…”

    La consigliera di Cittadinanza Attiva: "Abbiamo chiesto perché costruiamo nuove scuole. La risposta è che si vogliono attrarre famiglie da fuori, o addirittura che si vuol invertire l'andamento demografico!"

    BAGNO A RIPOLI – Ormai è abbastanza evidente. Così come lo era già in passato. A Bagno a Ripoli il terreno (e mai come in questo caso la parola è azzeccata) principale di scontro politico è quello dell’urbanistica. Delle nuove costruzioni. Pubbliche e private.

    E anche sul tema dell’edilizia scolastica, che la giunta comunale guidata dal sindaco Francesco Casini porta avanti con grande convinzione, considerato una sorta di fiore all’occhiello, c’è puntualizza e riflette. Critica e incalza.

    Come Sonia Redini, consigliera comunale di Cittadinanza Attiva. Che nell’ultimo consiglio comunale ha posto una domanda: “Perché costruiamo nuove scuole a Bagno a Ripoli?”.

    Lo ha chiesto “di fronte alle notizie di nuovi edifici scolastici, che, da metà agosto in poi, si rincorrono”.

    “Ci saremmo aspettati – rimarca Redini – che l’assessore (Francesco Pignotti, n.d.r.) rispondesse che mancano posti nei nidi comunali o che abbiamo edifici vetusti; che, come visto in passato, servono miglioramenti sismici o che sono gli Istituti stessi ad aver necessità di spazio calibrate su esigenze didattiche innovative”.

    “Invece – riprende – al netto di molta retorica, la risposta è stata che si vogliono attrarre famiglie da fuori, addirittura che si vuol “invertire l’andamento demografico”! Teniamo presente che questo anno scolastico i ragazzi/e diciottenni, nel nostro Comune, sono 265 e i neonati da nido 138 (ed il trend è questo anche per i prossimi anni).

    “Sarebbe stato forse più onesto – incalza la consigliera di opposizione – dire, come in parte dichiarato, che i nostri edifici scolastici non sono sicuri e che c’è bisogno di costruirne di nuovi. Lo andiamo dicendo da anni, con il caso emblematico della “Redi” e di tutti i tentativi di ristrutturarla ad ogni costo, provocando gli ormai noti disagi a quella comunità scolastica”.

    “Ma questa amministrazione ha messo il piede sull’acceleratore – sottolinea – sono previsti la costruzione di due nuovi asili nido, una nuova scuola dell’infanzia (in via di Belmonte, vicino alla scuola “Redi”) e l’ampliamento degli edifici di Rimaggio e della “Marconi”. Sono tutti progetti realmente condivisi dagli organi scolastici? Perché a noi non risulta. La questione è: si ha un’idea precisa di dove si vuole arrivare?”.

    “Prima di partecipare ad un bando – aggiunge Redini – deve essere chiaro perché si vogliono fare certe scelte e quali conseguenze avranno. Alla nostra domanda su quale fine faranno gli spazi che ora ospitano le funzioni scolastiche, una volta completata la realizzazione delle nuove scuole, la risposta è “sarà una scelta di lusso”! In altre parole, intanto si tira a fare e poi si vede!”.

    “Questo – accusa – è il vulnus nel piano di edilizia scolastica comunale, la solita schizofrenia di questa amministrazione: partecipa ad ogni possibile bando e poi, a seconda degli esiti, rimodula le scelte. Abbandonare, ad esempio, l’Arabam per il nuovo nido accanto al “Gobetti-Volta” urbanisticamente vuol dire togliere alla frazione di Osteria, dopo l’ufficio postale, anche quella realtà virtuosa, rendendola davvero solo un dormitorio, e, in più, imbottigliare il capoluogo, senza lasciare margini di ulteriore sviluppo per la scuola superiore”.

    “Didatticamente poi – sono ancora parole di Redini – significa perdere quella storia, che oggi si pensa di omaggiare con una targa a Giovanna Carbonaro. E così sarà per la scuola di Croce. Ma il Covid non ci ha mostrato che ai bambini/ragazzi servono decentramento e piccoli plessi con spazi adeguati?”.

    “Chi ha reso, nel tempo, Bagno a Ripoli luogo di innovazione educativa forse aveva una lungimiranza nell’edilizia scolastica – riflette – ed una capacità di coinvolgimento di genitori da cui dovremmo prendere esempio!”.

    “Sulle criticità, croniche e pesanti, di connessione internet per la “Redi” infine – tira in ballo un altro tema – ci è stato risposto che è stata scritta una lettera ai gestori, ma ancora non è dato sapere quando ci sarà la posa della fibra. Dunque, capiamo che non sia responsabilità del Comune, ma rubricare come “piccoli problemi” l’obbligo di spostarsi ogni anno, per le prove Invalsi, al “Gobetti-Volta” ci sembra svilire molto i disagi per insegnanti, ragazzi e famiglie”.

    “Abbiamo sentito tante frasi roboanti – conclude – ma non lasciamoci abbagliare da tutto ciò che luccica…”.

    @RIPRODUZIONE RISERVATA

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