IMPRUNETA – “Come sindaco e come giunta comunale di Impruneta esprimiamo grande soddisfazione per una sentenza che dimostra una volta di piĂą (ricordiamo la vicenda del parcheggio di Bottai, con analoga conclusione) l’onestĂ e la correttezza della nostra struttura”.
Sono le parole con le quali il sindaco di Impruneta, Alessio Calamandrei, commenta la sentenza con la quale il Tribunale di Firenze ha assolto due architetti del Comune dall’accusa di peculato “perchĂ© il fatto non sussiste”.
I due dirigenti, Leonello Corsinovi e Paola Trefoloni, erano imputati di essersi aumentati i compensi maggiorando gli incentivi alla progettazione durante la redazione del regolamento urbanistico comunale dal 2006 al 2011.
Secondo il pubblico ministero Leopoldo De Gregorio, che aveva chiesto 3 anni e 8 mesi di condanna, sarebbe stata “forzata” l’applicazione di una particolare voce di retribuzione prevista per i dipendenti pubblici.
I difensori dei due imputati, avvocati Neri Pinucci e Marco Merelli, hanno, fra i vari argomenti, fatto rilevare al tribunale che i compensi erano stati comunque approvati con delibera della giunta comunale di Impruneta.
Corsinovi, imputato anche sui gettoni di presenza, è stato assolto pure da questa accusa, per la quale peraltro lo stesso pubblico ministero aveva chiesto l’assoluzione.
“Riteniamo – dice ancora Calamandrei – che l’aver agito con la massima precauzione anche quando alcune forze dell’opposizione puntavano a immediati e drastici interventi nei confronti dei dipendenti interessati sia stato premiato”.
“L’Italia è uno stato di diritto – conclude – e nessuno è colpevole o innocente finchĂ© non arriva la sentenza definitiva: in questo caso, i fatti imputati non sono stati commessi”.
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