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venerdì 3 Maggio 2024
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    Intervista-choc all’ex sindaco: “La lottizzazione di Palaia ne sarà un esempio lampante”

    GREVE IN CHIANTI – Ci accoglie nella sua casa poco fuori da Greve in Chianti: qui, su un poggio in cui può avere più tempo per le sue passioni (il bosco, la caccia, l'orto) Alberto Bencistà, sindaco grevigiano fino al giugno scorso, segue comunque con estrema attenzione quel che accade in Comune.

     

    Del resto il modo con cui è uscito di scena, sbattendo la porta e dichiarando che avrebbe votato Centrosinistra per Greve o MoVimento 5 Stelle, non lasciava dubbi sul suo stato d'animo.

     

    Che a distanza di mesi è sempre lo stesso: e lo dimostra parlando i urbanistica, Pd, della giunta guidata dal suo ex vice Paolo Sottani… . Ogni parola, una bordata.

     

    Bencistà, partiamo dalle sue perplessità sulla lottizzazione di Palaia che verrà sbloccata.

    "E' stata la dimostrazione concreta che sono tornati i cementificatori in Comune Greve in Chianti. Perché la lottizzazione di Palaia è un classico esempio di speculazione edilizia con l’aggravante che tutto questo avviene fuori tempo massimo, ed esprimo quindi un giudizio molto negativo sia sull’amministrazione comunale che sulla parte privata".

     

    Ma scusi, di cosa stiamo parlando?

    "Di una lottizzazione residenziale che può dare un tetto a 300 abitanti, da realizzarsi in una delle colline più belle della zona nord del nostro comune (Poggio ai Mandorli), completamente scissa dall’abitato di Strada in Chianti. Che è facile anche intuire non avrà nessuna relazione con la frazione, poiché gli abitanti imboccheranno la variante e by-passeranno il paese. E’ una Santa Cristina, un Poggio Ugolino… fuori tempo. Un modo vecchio e superato di considerare gli insediamenti residenziali alla maniera del “villaggio”. Che hanno creato più problemi delle risposte che hanno dato, e soprattutto non hanno mai creato un rapporto con i centri abitati storici".

     

    Insomma, critico su tutta la linea.

    "E' veramente uno scempio, un inutile spreco di suolo, una ferita da un punto di vista urbanistico e paesaggistico che grida vendetta. E che non può essere fatta passare sotto silenzio: soprattutto in un momento nel quale anche Matteo Renzi, di fronte alle tragedie delle alluvioni, afferma che in Italia negli ultimi 20 anni si è costruito troppo e male. E di fronte alle sue critiche alle Regioni, anche motivate, è stato facile per il governatore Enrico Rossi rispondere che in Toscana, proprio sotto la sua presidenza, si sono presi provvedimenti che sono citati ad esempio in tutta Italia: dal Pit al divieto di costruire nelle zone a rischio idraulico".

     

    Ma scusi, proprio adesso in piena crisi del mattone lei parla di cementificatori?

    "Perché qualche volta ci sono dei renziani più renziani di Renzi… e a Greve purtroppo questo sta succedendo. Perché sia il segretario comunale del Pd Paolo Saturnini che il capogruppo Roberto Fossi, hanno scritto o fatto degli interventi  di una durezza inaudita sia contro Rossi, che contro l'assessore Anna Marson e i provvedimenti urbanistici della Regione. E oggi vengono clamorosamente smentiti dai fatti".

     

    Ma scusi, su Palaia i proprietari hanno dei diritti? Del resto non parliamo di un qualcosa che nasce adesso.

    "E’ vero che questa lottizzazione nasce molto tempo fa, addirittura negli anni Settanta, ma è altrettanto vero che era rimasta “in sonno”: la prima riesumazione avvenne ai tempi di Saturnini sindaco, che fece un accordo con la parte privata; ma soprattutto le decisioni definitive da parte del Comune sono state prese negli ultimi mesi della giunta guidata da Marco Hagge. Ragione avrebbe voluto che una lottizzazione così delicata e animala fosse rimandata alla giunta successiva, cioè quella che poi mi sono trovato a guidare io. Tanto che nei miei cinque anni ho sempre definito questa lottizzazione una speculazione edilizia intollerabile, ho cercato di contrastarne l’attuazione con motivazioni di merito rispetto ai progetti presentati. Con, ovviamente, un ricorso al Tar da parte dei proponenti che caparbiamente hanno mirato alla attuazione di questo piano".

     

    E' anche normale no?

    "E allora io penso che si debba andare al di là delle questioni legali: ovviamente l’obiezione dell’attuale amministrazione potrebbe essere quella che di fronte a un possibile giudizio negativo del Tar saremmo costretti a spese, a subire delle conseguenze anche economiche… . Ritengo queste motivazioni realistiche, ma di quel tipo di realismo che se fosse stato applicato ad esempio all’inceneritore, che aveva visto firmati tutti gli atti per la sua realizzazione, oggi non saremmo nella condizione di aver scongiurato questo pericolo per il Chianti".

     

    Ma a cosa pensa quindi?

    "Penso a una iniziativa politica e culturale che coinvolga cittadini e associazioni; che renda pubblica questa vicenda facendola diventare se possibile un caso nazionale, sicuramente regionale, perché va in assoluta contro tendenza rispetto a tutto quello che in questi giorni viene detto da tutti i politici, dalla destra al centro, alla sinistra. E anche perché non vorrei che ripartisse la cementificazione del Chianti, di Greve, dove sono rimaste nel cassetto diverse ipotesi come Cintoia, il Piano di Fazio o altre lottizzazioni residenziali, che potrebbero trovare sponda nella attuale amministrazione comunale".

     

    La vede davvero nera la situazione…

    "L’unica nota di relativo ottimismo mi viene dal fatto che, nonostante quello che Sottani, Saturnini e Fossi hanno detto in campagna elettorale, e cioè che non sarebbero stati rifatti nuovi strumenti urbanistici, in piena sintonia con Paolo Stecchi, invece ovviamente, di fronte alle novità socio economiche e a quelle normative (nazionali e regionali) il Comune si doterà di nuovi strumenti urbanistici aggiornati. E quindi sarà inevitabile per l’amministrazione comunale e per il Pd grevigiano, affrontare un  confronto e un dibattito pubblico che coinvolgerà i cittadini e tutte le associazioni a vario titolo che intendono avanzare proposte e idee sul futuro del Chianti. Che non può che partire dalla tutela e la valorizzazione degli aspetti paesaggistici e architettonici e storici; dalla messa in sicurezza dal punto di vista idrogeologico, e da uno sviluppo che faccia dell’agricoltura il baricentro, ma nella piena sostenibilità rispetto all’ambiente e alla salute integrale dei cittadini".

     

    Lei seguirà la cosa pubblica da cittadino o da iscritto Pd?

    "Non ho ripreso la tessera del Pd, non ho nessuna intenzione di riprenderla: anche se non considero il Pd un partito nemico sono in totale disaccordo con la linea di Renzi. Condivido la battaglia della Cgil e aderirò sicuramente allo sciopero generale promosso dal sindacato. La mia opinione è che per la sinistra occorra pensare a una lunga marcia, che riparta da valori di solidarietà, uguaglianza e di assoluto rispetto di quelli ambientali".

     

    Non possiamo non chiederle una valutazione sui primi mesi di governo della giunta Sottani.

    "Come accadde anche durante le primarie nelle quali fui scelto come candidato sindaco, anche in questo caso hanno rappresentato una lacerazione. Sicuramente l’attuale amministrazione risente di questo clima che si è venuto a creare. Ma mentre io avevo nominato il candidato arrivato secondo (Sottani, n.d.r.) vicesindaco con deleghe importanti, Monica Toniazzi non fa parte né della giunta né del consiglio comunale. E mi risulta, perché io non partecipo ai circoli del Pd, che ci sia una grande difficoltà interna ad affrontare un dibattito sereno e di merito per gli atteggiamenti arroganti del segretario Paolo Saturnini, ma più in generale per la mancanza di volontà del gruppo renziano ad affrontare una discussione vera".

     

    Nessuna attenuante quindi secondo lei…

    "Sicuramente esistono difficoltà oggettive, credo che il mestiere di sindaco e di amministratore sia uno dei più difficili. E quindi non voglio sparare sulla Croce Rossa, sarebbe fin troppo facile. Penso però che la strada imboccata non sia quella giusta, sicuramente la giunta nei suoi componenti sta dimostrando debolezza, mancanza di esperienza, che ne pregiudicano l’attività. Tanto che si sta già parlando di un rimpasto… . Mi risulta che ci siano dei settori in grande difficoltà come l’ufficio edilizia, che per carenza di personale sta accumulando ritardi rispetto ai permessi a costruire di vario titolo. Come il settore dei servizi sociali, notoriamente molto delicato, che somma ai tagli in bilancio anche le carenze organizzative. E il malumore fra i cittadini cresce, e i giudizi negativi cominciano ad essere ampiamente diffusi: per esempio sui tempi estremamente lunghi di ricevimento da parte del sindaco, che come noto in campagna elettorale aveva detto che sarebbe stato un sindaco a cui dare del tu. Ma se non riescono a incontrarlo…".

     

    Insomma, lei vede un "palazzo" distante dalla gente?

    "Vedo mancanza di partecipazione. Un esempio? E’ stata insediata la Città Metropolitana, c’è stato l’accordo nel Chianti per un referente come il  sindaco di San Casciano Massimiliano Pescini: né il Pd di Greve né l’amministrazione comunale hanno fatto un’assemblea per spiegarlo ai cittadini. Per spiegare cosa stanno facendo in vista di gestioni associate, unione dei comuni. L’amministrazione comunale oggi pecca anche nella capacità di comunicazione, ma ancor più grave nella mancanza di informazione ai cittadini. Che non sono messi in grado di giudicare e avanzare delle proposte".

     

    Suggerimenti?

    "Io penso che la soluzione sia in una voglia da parte dei cittadini di occuparsi della cosa pubblica, di una forma anche rinnovata di partecipazione; di capacità di far sentire la propria voce. E questo potrà essere il contributo che intendo dare alla mia comunità, rispetto ai tanti problemi che oramai si stanno accumulando. A iniziare da Palaia".

    di Matteo Pucci

    © RIPRODUZIONE RISERVATA

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