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lunedì 29 Aprile 2024
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    I due sindaci: “Percorso di fusione naturale conseguenza dell’Unione comunale”

    TAVARNELLE-BARBERINO VAL D'ELSA – Una dichiarazione congiunta attesa da tempo, arrivata proprio nei giorni del Natale 2013.

     

    Ad esprimerla i sindaci Sestilio Dirindelli (Tavarnelle) e Maurizio Semplici (Barberino Val d’Elsa), al termine della cerimonia con la quale il consiglio comunale di Tavarnelle, presieduto da Giuseppe Guttadauro, ha celebrato i 120 anni dalla nascita del Comune chiantigiano.

     

    Sindaci che hanno annunciato l'idea di una nuova realtà politico-amministrativa, due comunità, due storie fuse in un unico Comune: Barberino Tavarnelle in Chianti.

     

    Fu nel 1893 che Tavarnelle si separò da Barberino dopo una complessa vicenda politica che interessò questa area della Toscana.

     

    Uniti per 600 anni, poi divisi per oltre un secolo e adesso di nuovo legati da un percorso di collaborazione, l’Unione comunale, che porta i Comuni a condividere prospettive e obiettivi di crescita e adesso a spingersi oltre con la fusione.

     

    “La nostra è una storia più che millenaria – hanno commentato i sindaci Dirindelli e Semplici – che, attraverso tutto il Medioevo e la Lega di San Donato, ci insegna che lo sviluppo di un territorio passa dal suo livello di coesione; la collaborazione politico-amministrativa dei Comuni di Tavarnelle e Barberino ha dato i suoi frutti ma possiamo fare di più, compiere un salto di qualità con maggiore decisione e costruire un percorso di crescita lungo il filo rosso del cambiamento che porti i Comuni a fondersi in una unica realtà per erogare una gamma sempre più vasta di servizi alla persona, realizzare infrastrutture, rispondere alle necessità del nostro territorio mettendo insieme forze, energie, risorse economiche".

     

    "Solo, insieme – hanno chiarito – potremo dar seguito alla storia, una storia che ci vede di nuovo uniti e capaci di far fronte alle sfide della modernità”.

     

    Una sala gremita, con tantissimi cittadini, associazioni, ex sindaci tra cui Stefano Fusi e Adelmo Franceschini, personalità del mondo istituzionale e culturale del territorio, hanno festeggiato insieme agli amministratori l’importante ricorrenza.

     

    Un cammino, quello dei due Comuni, destinato ad intrecciarsi nel corso del tempo e che Tavarnelle e Barberino hanno celebrato con un omaggio al valore della storia come maestra di vita.

     

    Le celebrazioni dell’anniversario si sono aperte con la mostra fotografica “Tavarnelle 120” a cura di Mario Forconi, fotografo appassionato proprietario di un archivio che gestisce da trent’anni.

     

    Allestita nella sala consiliare fino al 12 gennaio, la mostra è un viaggio nel tempo. Edifici, strade, ritratti di famiglie, dal 1896 ai giorni nostri, fermati negli scatti inediti di una Tavarnelle che guarda con ammirazione al suo passato e da esso vuole ripartire per compiere un salto di qualità.

     

    “Il percorso della fusione è una naturale conseguenza dell’Unione comunale  i cui meriti sono sotto gli occhi di tutti –  hanno aggiunto i sindaci – grazie al percorso che il Comune di Barberino ha condiviso e sta condividendo con Tavarnelle non solo manteniamo i livelli dei servizi senza aumentare le tasse ma ci avvaliamo di importanti benefici economici".

     

    "Ricordiamo che – hanno proseguito – in virtù della costituzione dell’Unione sui territori di Barberino e Tavarnelle, sono ricaduti investimenti di ampia portata. Solo per fare qualche esempio, dal 2005 ad oggi sono oltre tre i milioni di euro, tra contributi e premialità assegnati all’Unione per istituire nuovi servizi e realizzare rilevanti investimenti soprattutto nel settore dell’edilizia scolastica; a più di 250mila euro ammontano invece le risorse risparmiate nello stesso periodo dai Comuni nei vari settori gestiti in forma associata e poi unificati”.

     

    Nello specifico i tre milioni di euro è arrivata in parte dallo Stato e dalla Regione Toscana (900mila euro tra il 2010 e il 2011), assegnati come premialità ai due Comuni che, costituiti in Unione, utilizzano tali fondi per l’erogazione dei servizi; altri contributi sono stati erogati per l’istituzione della gestione associata (1 milione di euro dalla Regione dal 2005 al 2009) e per consentire la realizzazione di importanti infrastrutture come il nido e la materna di Bustecca.

     

    In quest’ ultimo caso la pioggia di euro, esattamente 1milione e 400mila, è arrivata da Regione, Provincia e Fondazione Monte dei  Paschi di Siena. 

     

    Opere che i Comuni  con risorse proprie non avrebbero potuto realizzare e che invece hanno messo in piedi sia con i contributi pubblici sia con i vantaggi ricaduti sui bilanci comunali. Ciò ha permesso di destinare tutte le entrate provenienti dagli oneri di urbanizzazione agli investimenti e aumentare il nostro potere di spesa in questo settore. 

     

    Sul fronte sociale i Comuni hanno potuto potenziare il settore a parità di spesa mettendo in campo un terzo assistente sociale.

     

    “Se non avessimo lavorato in questo modo – hanno concluso i sindaci – non avremmo potuto disporre delle nuove scuole di Bustecca, ci sarebbero servizi di livello inferiore, non avremmo dato risposta a tutte le utenze nel settore degli asili nido e della scuola dell’infanzia, saremmo stati costretti a rivedere le tariffe e i tributi locali, la nostra prospettiva è dunque quella di continuare a percorrere questa strada per garantire qualità dei servizi ed investire risparmiando”.

    di Redazione

    © RIPRODUZIONE RISERVATA

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