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sabato 4 Maggio 2024
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    Il teatro delle persone e del territorio: La Compagnia di Monsanto fa (ancora una volta) il tutto esaurito

    Tre serate da standing ovation al Cinema Teatro Filarmonica "G. Verdi" di San Donato in Poggio con “Il gatto in cantina”

    SAN DONATO IN POGGIO (BARBERINO TAVARNELLE) – Sono applausi scroscianti, quelli che hanno accompagnato La Compagnia di Monsanto in scena al Teatro Filarmonica “G. Verdi” di San Donato in Poggio con “Il gatto in cantina”.

    In tre serate da tutto esaurito, sabato 6, domenica 7 e venerdì 12 aprile, gli attori e le attrici del borgo fiorentino hanno riportato sul palco uno dei loro cavalli di battaglia.

    Dopo il debutto nel 1996, la seconda edizione nel 2000 e la trasposizione cinematografica nel 2011, in queste settimane La Compagnia di Monsanto dà nuovamente vita agli stratagemmi e ai fraintendimenti dei protagonisti di questo spettacolo, con un cast in parte rinnovato.

    Con la regia di Paolo Lazzerini, la commedia in tre atti, scritta da Nando Vitali e musicata da Salvatore Allegra diverte ed emoziona, anche grazie agli arrangiamenti musicali di Antonio Cocchi.

    I ritornelli e gli stornelli entrano in testa senza uscirne praticamente più: dal “Mettere il gatto in cantina è un espediente assai saggio”, a “Le maritate”, fino a “La canzone di Carlotta” e alla “Mattinata grottesca” di Sandro, ogni nota risuona per giorni nelle menti di chi si trovava in sala.

    Francesco Fontani, Irene Gonnelli, Paolo Lazzerini, Laura Lazzerini, Stefania Brogioni, Vittorio Cocchi, Stefano Secci, Ilenia Messini e Marco Sodi riescono a far trascorrere oltre due ore immersi in una dimensione parallela, tra gag e personaggi caricaturali che restano nel cuore dello spettatore.

    Il tutto tra magnifici abiti, realizzati dalle sapienti mani della storica costumista della compagnia, Adriana Nencini, le acconciature di Sandra Bencini e le spettacolari scenografie dipinte dal pittore senese Renzo Regoli, che permettono di vivere la Firenze del 1849, entrando in punta di piedi in una villa tra le colline del Chianti, mentre i liberali si scontrano con gli austriaci nel nome della libertà.

    Con “Il gatto in cantina” La Compagnia di Monsanto torna a fare ciò che la rende unica, il vernacolo musicato, anche grazie alle voci dei suoi componenti che si fondono in modo armonico tra di loro.

    Un ritorno sulle scene dedicato alla storica regista della compagnia, Gabriella Cocchi, che ha iniettato la passione per il teatro e l’arte ai tanti ragazzi e ragazze che hanno intrecciato le loro vite con la sua.

    “Grazie a voi che siete venuti a sostenerci in queste sere – dice dal palco un commosso Paolo Lazzerini – Ci avete scaldato il cuore con i vostri applausi e le vostre risate. Oggi vogliamo dire grazie a chi in tutti questi anni ci ha permesso di portare in scena le nostre commedie e i nostri sogni”.

    Così, dalle mani di due delle più giovani attrici della compagnia, Cristina e Sofia Lazzerini, sono stati premiate tre figure portanti del team: la costumista Adriana Nencini, l’arrangiatore e musicista Antonio Cocchi e il costruttore delle scenografie Gianfranco Sardelli, a loro sono state consegnate tre Anime, realizzate dall’artista e scultore contemporaneo di Casole d’Elsa, Paolo Morandi.

    “Siamo rimasti colpiti dal regalo che ci ha fatto Paolo – spiega il regista della Compagnia – queste tre anime oltre al loro valore artistico, hanno un carico simbolico molto forte, rappresentano la forza del ricordo, della passione, del saper tramandare le tradizioni antiche per permettere ai sogni di diventare realtà”.

    “Non smetteremo mai di continuare a ricordarci del passato – conclude – per avere ambizioni sempre più grandi negli anni che verranno. Vi aspettiamo a teatro”.

    ©RIPRODUZIONE RISERVATA

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