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venerdì 3 Maggio 2024
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    Le Sante Marie le hanno chiesto chiarimenti sulla scelta dei giurati: “Stupore e grandissimo dispiacere”

    IMPRUNETA – Confida di avere appreso "con immenso stupore e grandissimo dispiacere" della lettera a firma del vicepresidente del rione delle Sante Marie, Giacomo Bandinelli, a nome del rione azzurro, che chiede spiegazioni in merito alla selezione dei giuria della Festa dell'Uva 2014 (clicca qui per leggere l'articolo).

     

    Il notaio imprunetino Pia Moccia infatti, scelto dall'Ente Festa dell'Uva come "selezionatore" della giuria tecnica che ha sancito la vittoria del rione del Sant'Antonio nell'88esima edizione della festa, è categorica quando afferma di "non aver ricevuto richiesta di chiarimento da alcuno".

     

    "Solo sfogliando Il Gazzettino del Chianti – dice il notaio – ho appreso la notizia, già quindi resa pubblica, che mi riguarda. A mia totale insaputa e non rispondente al vero".

     

    E' arrabbiata la professionista imprunetina, e non fa niente per nasconderlo: "Il tutto – dice ancora – senza tenere in alcuna considerazione la mia persona, la mia disponibilità verso i membri dell'Ente, che sono sempre stati accolti nel mio studio con la massima cortesia, rispetto, educazione e gentilezza; senza considerare che io ho rispettato e mantenuto il massimo riserbo  su quanto mi è stato detto durante gli incontri preparativi alla festa, senza, quindi, riservare a me lo stesso trattamento che io ho riservato a loro".

     

    "Quando mi è stato richiesto di cercare dei componenti la giuria – continua ricordando quelle che erano richieste – mi è stato sollecitato un interessamento verso persone che non fossero dell’Impruneta o avessero legami con persone del posto e che avessero una competenza “professionale” nel poter giudicare i carri, con in più, possibilmente, un giornalista".

     

    Continua ancora Moccia: "A questo scopo e, sulla base di questi presupposti, mi sono adoperata in tal senso; con molta dedizione, passione  e pazienza,  portando via del tempo ai miei affetti, ai miei cari ed al mio lavoro. Solo ed esclusivamente spinta dal piacere e dall’onore di poter offrire il mio modesto contributo ad una festa popolare che reputo sia giusto conservare e tramandare; ho prestato attenzione alla integrità, alla professionalità e competenza nel settore nonché alle capacità di giudizio dei membri della giuria. Il tutto unitamente alla circostanza che non fossero, appunto, imprunetini o legati agli imprunetini così come mi era stato richiesto".

     

    "Ho cercato persone che fossero competenti – tiene a rimarcare – per dare il miglior giudizio possibile ed accreditate nel loro ambiente; che sentissero, dentro di sé, il piacere, il gusto, il divertimento ma anche il peso, la responsabilità e la serietà nel partecipare ad una festa, ad un evento di tradizione popolare".

     

    "Ho cercato – dice ancora – pur non essendo imprunetina e nemmeno toscana, di trasmettere alle persone prescelte l'amore e la passione che gli imprunetini sentono per questa festa. E lì dove ho trovato corrispondenza, ammirazione, piacere, condivisione ed apprezzamento per una tradizione popolare che, a mio avviso, è giusto conservare e tramandare alle nuove generazioni, solo lì ho sentito che, unitamente alla competenza e alla non appartenenza né diretta né indiretta con l'Impruneta e con persone del posto, di poterne sollecitarne la nomina a giurato".

     

    "Faccio anche presente –  sottolinea – che, il giorno della festa, avevo preparato un piccolo curriculum delle persone da me individuate perché fossero accettate ed approvate da chi del settore. Chiaramente, ma credo che questo sia di assoluta evidenza, né io (che peraltro risiedo a Firenze ma, ripeto, non solo né fiorentina né imprunetina), né i giurati, hanno partecipato alla Festa dell’'Uva se non animati da uno spirito di puro e disinteressato divertimento, lieti ed onorati di offrire un contributo ad un evento di lunga ed importante tradizione popolare".

     

    "E' peraltro di tutta evidenza – conclude – che se, la presidentessa dell'Ente Festa dell'Uva ha ritenuto di rivolgersi a me per l'’individuazione dei giurati, l'ha fatto sapendo che io sono e rimango “super partes”, poiché “vivo” l'Impruneta solo ed esclusivamente per ragioni di lavoro".

    di Matteo Pucci

    © RIPRODUZIONE RISERVATA

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