GRASSINA (BAGNO A RIPOLI) – “I miei 80 anni? Io li ho festeggiati come i miei… primi 80. Adesso mi sto organizzando per i secondi”.
A Sergio Forconi, si sa, l’ironia non è mai mancata. Del resto ci ha costruito sopra una carriera piena di soddisfazioni. E di affetto da parte del pubblico.
Quella più grande, però, come ci dice lui stesso, è di avere una famiglia unita, tanti amici, un mondo di persone che gli vuol bene (davvero).
Molte di loro si sono ritrovate, nei giorni scorsi, alle “Cupole”, a Borselli (Pontassieve), per celebrare questo compleanno speciale.
A renderlo tale hanno pensato la moglie, Graziella, le figlie Susanna e Stefania. Gli amici di Pontassieve. Quelli di Grassina. Quelli di San Casciano, con il compagno di avventure di questi ultimi tempi (per “Magnifica Toscana”) Roberto Caneschi in primis.
E poi c’erano il sindaco di San Casciano, Roberto Ciappi, il suo predecessore Massimiliano Pescini. A significare, una volta in più, il grande legame di Sergio con il suo luogo di nascita.
Sergio, dicci il segreto per divertirsi e vivere felici fino a 80 anni…
“Fare una vita il più normale possibile, stare tranquilli, arrabbiarsi poco (anche se oggi di motivi per arrabbiarsi ce ne sono tanti). Cercoare di prendere la vita con leggerezza”.
Ma a 80 anni ti è rimasto un sogno nel cassetto?
“Quello che ho fatto non dico che è il doppio di quello che pensavo di fare, ma dieci volte il doppio. Non ci pensavo neanche di diventare un personaggio pubblico, avere dei riconoscimenti. La famiglia mi ha dato tantissime soddisfazioni, sono sposato con mia moglie da più di 50 anni. Rifarei tutto quello che ho fatto, forse qualcosa lo potrei fare anche meglio”.
Se ripensi al Sergio Forconi di Pisignano, in quella strada di campagna intorno a San Casciano, come lo vedi?
“Sono nato sopra la sacrestia della chiesa di Pisignano, che ora non c’è più. Se mi guardo indietro ero più scattante, più pimpante. Ora ho qualche acciacco, sto al terzo piano, ho le scale. Ogni tanto mi soffermo…”.
Quale il film a cui sei più affezionato?
“Quello che mi ha reso personaggio pubblico è stato “Il Ciclone”, ma voglio bene anche a tanti altri lavori che per me sono belli e di grande valore. Ho conosciuto tante persone, tanti personaggi, con molti sono amico. Come con Luca Manfredi ad esempio che mi ha scritto anche in questi giorni”.
E la politica Sergio? Non ti sei mai nascosto neanche qui…
“Io sono sempre rimasto rosso, ma non me ne vergogno, anzi lo dico a tutti. A 13 anni, a San Casciano, i compagni di allora mi fecero prendere la tessera della Fgci. E anche se sono nato sopra una Sacrestia e ho servito Messa, la mia visione è sempre stata quella. E’ un’idea che anche oggi porto avanti. Forse nella vita qualcosa mi è costato. Magari mi fossi schierato in altro modo avrei potuto anche fare altro, ma non mi è mai importato niente…”.
Tanti auguri Sergio. E, lo sai, ti si vuole bene.
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