BARBERINO TAVARNELLE – Si terrà oggi, martedì 9 aprile, alle ore 17 nel Salone Carlo VIII, presso Palazzo Medici Riccardi, la cerimonia di consegna della “Medaglia d’oro al Merito Civile” conferita dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella al Comune di Barberino Tavarnelle.
Riconoscimento che richiama alla memoria le sofferenze patite dalla comunità locale durante la Seconda guerra mondiale e, in particolare, in occasione dell’eccidio di Pratale, frazione dell’allora Comune di Tavarnelle, oggi Barberino Tavarnelle.
La sera del 23 luglio 1944 un gruppo di militari nazifascisti appartenenti alla 4^ Divisione Paracadutisti fece irruzione in alcuni casolari della zona e, separati gli uomini dalle donne e dai bambini, prelevò dodici contadini per condurli nell’attigua area boschiva, trucidandoli con raffiche di mitra quale atto di rappresaglia.
Di tali drammatici eventi la comunità civile conserva a tutt’oggi viva memoria e ciò anche grazie alla preziosa testimonianza di Mirella Lotti, all’epoca bambina di 8 anni, che ha contribuito alla ricostruzione dei fatti e che prenderà parte alla cerimonia.
Quella sera 12 uomini, giovani e adulti contadini, furono catturati, strappati alle loro famiglie e condannati a morte senza motivo, fucilati a colpi di mitraglie dai soldati nazisti in una radura, tra le colline del Chianti fiorentino. Un giorno di vita e di morte per il territorio di Tavarnelle che la mattina stessa del 23 fu liberato dalle truppe neozelandesi.
“Il lavoro di ricerca sulle testimonianze e la relativa documentazione sui percorsi di vita delle vittime – dichiara il sindaco David Baroncelli, commosso e soddisfatto – il percorso effettuato per l’individuazione dei responsabili e la conoscenza della drammatica vicenda che fa emergere dall’oblio i dodici uomini vittime dell’orrore della guerra, oggi eroi a 80 anni di distanza, è confluito negli anni nella pubblicazione di vari testi e approfondimenti storico-letterari, realizzati in collaborazione con l’Istituto Storico Toscano della Resistenza e dell’Età contemporanea. Nell’organizzazione di eventi teatrali e attività educative nelle scuole, nel luogo dell’eccidio, in reading collettivi negli spazi pubblici voluti e sostenuti dall’amministrazione comunale che hanno tenuto vivo il ricordo delle vittime e hanno coinvolto soprattutto i giovani del nostro territorio”.
“E’ mio intento condividere questo importantissimo riconoscimento con tutta la comunità – commenta il sindaco – Oggi sarà un giorno speciale, che richiama la nostra attenzione a quell’impegno quotidiano che dobbiamo esprimere per consolidare e tutelare libertà e diritti”.
“La nostra costante attività sulla memoria di Pratale – precisa il sindaco – per il quale devo ringraziare tante persone, tra cui tutti gli storici che hanno lavorato negli anni, i docenti, gli artisti, le cittadine e cittadine, gli studenti e rivolgere un grazie particolare all’attore e autore teatrale Massimo Salvianti, nasce da un bisogno collettivo, unitario su cui si fonda la natura stessa dell’essere cittadini consapevoli, responsabili, partecipi della vita pubblica”.
“Parlo dell’esigenza – tiene a dire Baroncelli – di valorizzare la memoria locale per affermare la verità storica, ed esprimere nel concreto l’impegno ad applicare i principi della Carta Costituzionale, mi riferisco alla necessità di rafforzare i nostri ideali, difendere la libertà, l’uguaglianza dei diritti, in un paese che, nonostante la complessità della fase storica, immaginiamo ancora senza guerre e senza ingiustizie”.
“Se la libertà e la democrazia oggi sono vive –rimarca – lo dobbiamo al sangue di chi scelse di stare dalla parte giusta, il nostro compito ora è portare e diffondere memoria in ogni luogo”.
Unica testimone vivente, diretta, della strage è l’ultraottantenne Mirella Lotti, che all’epoca del massacro aveva 8 anni.
Il ricordo del dolore vissuto, alla scoperta del sangue versato sull’erba dal padre Giuliano, dal nonno Carlo e dagli altri contadini, e la vita di stenti e angoscia che ne seguì, è ancora scolpito nella sua memoria.
I soldati nazisti le strapparono il padre dalle braccia mentre disperata rivolgeva al genitore la sua preghiera: “Babbino, babbino caro, ‘un ci lasciare”.
La medaglia d’oro al merito civile viene conferita con decreto presidenziale ed è un’importante onorificenza concessa dalla Repubblica Italiana al fine di “premiare le persone, gli Enti e i Corpi che si siano prodigati, con eccezionale senso di abnegazione, nell’alleviare le altrui sofferenze o, comunque, nel soccorrere chi si trovi in stato di bisogno”.
La norma che regola la concessione delle medaglie al merito civile è la legge 13 del 2 gennaio 1958.
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