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giovedì 2 Maggio 2024
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    92 anni, venne picchiato e rapinato in centro a Firenze: la storia di Giampaolo Matteuzzi

    Originario di San Pancrazio, balzò alle cronache per aver reagito al suo aggressore. Ma anche perché nessuno nei dintorni lo aiutò: "Ma oggi ho più paura"

    SAN CASCIANO – Era il pomeriggio del 6 ottobre scorso quando Giampaolo Matteuzzi, 92 anni, stava camminando lungo il marciapiede di via Orti Oricellari a Firenze, quando davanti a lui si parò un uomo, ostacolandolo per rapinarlo.

    Una storia, questa, balzata alle cronache per due motivi: per il fatto che nessuno dei passanti cercò di aiutare Giampaolo. Ma anche per la veemente reazione dell’uomo, che a 92 anni cercò di difendersi in ogni modo dal rapinatore.

    Solo pochi giorni fa abbiamo saputo dal nostro attento lettore Angiolino Bagnoli che Giampaolo Matteuzzi è nato della frazione di San Pancrazio, comune di San Casciano.

    Siamo andati così a Firenze, insieme con Angiolino, a incontrare questo coraggioso 92enne: che, come detto, ebbe il coraggio di affrontare il ladro. Ma, allo stesso tempo, rimase amareggiato perché le persone che si trovavano nello stesso punto dell’aggressione, nonostante le sue grida di aiuto, proseguirono limitandosi a guardare.

    Giampaolo non dimostra davvero la sua età, è un uomo energico e di una simpatia unica. Lo incontriamo nel bar che frequenta. Molti avventori lo riconoscono e gli stringono la mano con calore.

    Giampaolo, partiamo dalle sue origini sancascianesi…

    “I miei genitori erano di San Pancrazio, io sono nato a Firenze ma fin da bambino quando terminavano le scuole andavo da mio nonno Nanni che era il terz’omo della Fattoria del Corno. E’ per questo che mi sento più di San Pancrazio che di Firenze. Tra l’altro i miei genitori riposano lì, nel cimitero del paese”.

    Ci racconti la sua disavventura fiorentina del 6 ottobre.

    “Stavo andando alla Stazione, quando davanti a me si ferma un uomo di colore, ostacolando il mio passaggio. Gli chiedo di farmi passare ma, appena finito di dirglielo, inizia a picchiarmi con violenza. Cadiamo entrambi per terra. Nella colluttazione probabilmente mi si è sganciato l’orologio, così me l’ha sfilato ed è scappato via. Ho iniziato a gridare: “Pigliatelo, aiuto, fermatelo mi ha rubato l’orologio”, ma nessuno che stava camminando vicino a noi ha fatto nulla. Solo dopo quanto avvenuto, un ragazzo che lavora in un ristorante mi è venuto vicino e ha chiamato la polizia”.

    Lei comunque è riuscito in qualche maniera a difendersi.

    “L’ho colpito con la borsetta, dove tengo i documenti e altre poche cose”:

    Tutta l’aggressione, peraltro, venne ripresa da una telecamera.

    “Sì, sono le riprese che gentilmente ha messo a disposizione della polizia un uomo (che tra l’altro conosco): sono state utili per arrivare all’identificazione dell’aggressore”.

    Che poi è stato arrestato dalla squadra mobile di Firenze…

    “Non solo, in tempo record sono riusciti anche a recuperare l’orologio che mi era stato rubato per poi essere rivenduto ad Arezzo”.

    E’ un orologio di valore?

    “Il valore è affettivo, perché mi era stato regalato dalla famiglia Agnelli quando sono andato in pensione come dirigente alla Fiat”.

    Al centro Giampaolo Matteuzzi, nei suoi giorni di atleta

    Ce l’ha al polso?

    “No. Pensi non lo porto mai, solo quel giorno l’avevo preso perché mi si era fermato quello che porto al polso tutti i giorni”.

    Possiamo dire che grazie anche ai suoi trascorsi di atleta, il ladro non sapeva con chi aveva a che fare?

    “Nel 1953 ho praticato atletica leggera agli Assi Giglio Rosso, sotto al piazzale Michelangelo, dove ho fatto il record da velocista sui cento metri in 10 secondi e 8 decimi, risultando il primo in Italia. Da Firenze mi sono spostato a Prato: nel 1954, sempre a Firenze, sono stato campione italiano nella staffetta 4X100”.

    In questo bar ha anche invitato a colazione i poliziotti della squadra mobile in segno di riconoscenza, giusto?

    “Era il minimo che potevo fare, mi ha fatto piacere condividere con loro un momento di spensieratezza. Successivamente sono stato ricevuto anche dal questore Maurizio Auriemma e dal sindaco di Firenze Dario Nardella“.

    Oggi si sente più sicuro passeggiando per Firenze?

    “Dico la verità: dopo quanto mi è successo ho più paura”.

    Al bar ci raggiunge anche la moglie, Maria Rosa, che si è presa un grande spavento per quanto avvenuto al marito, forse l’unico in sessant’anni di matrimonio.

    Ma ora è tutto passato: e il mostro incontro è stata anche questa l’occasione per rivedere Angiolini Bagnoli, con il quale hanno ricordato i giorni felici trascorsi insieme.

    Con l’amico Angiolino Bagnoli

    ©RIPRODUZIONE RISERVATA 

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