GREVE IN CHIANTI – Il 3 dicembre scorso Elio Fabiani se n'è andato. Dopo una vita piena, vissuta fra lavoro e famiglia, circondato dall'affetto dei suoi cari.
Riceviamo e pubblichiamo la dolcissima lettera scritta da suo nipote, Emanuele: testimonianza di affetto, amore e legame indissolubile. Buon viaggio Elio, anche da parte del Gazzettino del Chianti.
Grazie è la parola che in questo momento sento più vicina. Grazie prima di tutto per avere avuto un nonno così meraviglioso.
E per i suoi 93 anni vissuti nella pienezza e nella felicità di una bella e lunga vita. E perché se n'è andato sereno senza troppa sofferenza: colpi ce ne ha fatti prendere tanti, ma ci ha lasciato con la gentilezza che sempre ha avuto per tutti.
Grazie per quella chiesa piena fino in fondo… non che non me lo aspettassi… ma vederla credo sia stata la più grande gioia per tutti noi.
E per tutti i messaggi di affetto e di vicinanza detti sottovoce in un abbraccio o anche scritti da più lontano. Perché ognuno di voi aveva il suo Elio e ne porterà un pezzettino con sé: per qualcuno era l'uomo della colombina… per altri il maniscalco col grembiule di cuoio e i chiodi in bocca… per altri ancora il macellaio… per qualcuno magari semplicemente un amico.
Per tutti noi un pilastro della famiglia: marito, babbo, fratello, nonno eccezionale. Io ti ricorderò per i tulipani, per le giunchiglie, per il lilla, per il pungitopo e per gli anemoni.
Di ognuno mi hai insegnato la stagione, dove trovarli, come raccoglierli e legarli in un mazzo. Che poi insieme portavamo alla nonna, alla zia e alla mamma.
Purtroppo oggi dove c'erano i campi fioriti ci sono vigne, case, recinti… niente più anemoni né tulipani… e soprattutto ora non ci sei più nemmeno te, e se anche i fiori li potrò ricercare in altri posti non credo sarà più la stessa cosa.
Ma di certo mi ricorderanno e ci ricorderanno di te. Quindi grazie nonno Elio. Semplicemente grazie.
Emanuele
di Redazione
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