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venerdì 26 Aprile 2024
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    Quale la situazione di occupazione, offerta e formazione lavoro nel Chianti fiorentino? Lo studio di Chiantiform

    Cinque i comuni analizzati: rileva un aumento degli addetti nel manifatturiero e nei settori agricoltura, alloggio e ristorazione

    CHIANTI FIORENTINO – “Il lavoro nel Chianti fiorentino gode di buona salute”.

    È quanto emerge dall’analisi dei fabbisogni formativi e occupazionali, realizzata dallo staff dell’agenzia formativa Chiantiform.

    Che registra un deciso aumento nel numero degli addetti che operano nei settori manifattura, agricoltura e alloggio/ristorazione, presenti nei comuni firmatari del Patto del Lavoro nel Chianti fiorentino.

    La realtà a carattere pubblico, che da oltre vent’anni svolge attività di agriformazione nell’area del Chianti, ha scattato una puntuale fotografia sullo stato occupazionale dei cinque enti che costituiscono e promuovono l’agenzia (Comuni di San Casciano, Greve in Chianti, Barberino Tavarnelle, Bagno a Ripoli e Impruneta) attingendo alla banca dati di Unioncamere (Unione Regionale Delle Camere Di Commercio Toscane).

    Tra i primi elementi focalizzati dallo studio ci sono le tipologie degli ambiti professionali che si rivelano particolarmente incisive per la crescita economica di quest’area della Toscana.

    “Abbiamo rilevato – esordisce la presidente di Chiantiform, la biotecnologa Elisa Corneli – che i settori in cui si attesta il maggior numero di addetti sono quelli che ricadono in maniera più significativa sul tessuto produttivo del Chianti e corrispondono alle principali aree di intervento formative messe in campo dall’agenzia”.

    “La somma degli addetti operativi negli ambiti manifattura, agricoltura e ristorazione/alloggio – continua la presidente Corneli – rappresenta un’ampia fetta, riferibile al range 49-67 per cento, del quadro complessivo degli addetti presenti nei diversi settori del Chianti”.

    Più precisamente a San Casciano ii tre comparti alloggio/ristorazione, agricoltura e manifattura coprono il 57% di tutte le attività presenti, a Greve in Chianti il dato si aggira sul 62%, a Barberino Tavarnelle arriva fino al 67%.

    Quanto al numero degli addetti i dati mostrano uno scenario che fa ben sperare per il futuro.

    “Nel periodo preso in esame – spiega lo studio – il quinquennio 2018-2022, si è verificata una crescita considerevole che ha portato l’area del Chianti fiorentino ad annoverare un migliaio di addetti in più in questi tre settori rispetto agli anni passati”.

    San Casciano annovera un incremento di 466 addetti nel settore manifattura, seguito da Barberino Tavarnelle che registra un più 73 unità nello stesso ambito economico.

    Greve in Chianti si è distinto nei settori agricoltura e alloggio e ristorazione con nuovi 63 addetti. Anche Impruneta (+70) e Bagno a Ripoli (+171) registrano segnali positivi.

    Per quanto riguarda il numero delle aziende attive sono il territorio di Greve in Chianti e in parte San Casciano a spiccare con un aumento delle imprese, una ventina complessivamente, nei settori manifattura, agricoltura e alloggio e ristorazione.

    La ricerca è stata illustrata dalla presidente Elisa Corneli, insieme ai sindaci, alla presenza di tutti i componenti del Patto del Lavoro nel Chianti fiorentino.

    L’iniziativa è avvenuta nei giorni scorsi presso la sede della Regione Toscana in occasione di un incontro con il consigliere politico di Eugenio Giani (sulle questioni del lavoro e dell’occupazione) Valerio Fabiani, in collaborazione con l’assessorato alla formazione professionale della Regione Toscana.

    “E’ stato un incontro molto proficuo per il quale ringraziamo il consigliere Fabiani – dichiarano i sindaci – Dalla presentazione dello studio di Chiantiform è nata un’importante occasione di confronto con i firmatari del Patto del Lavoro, che mira a rafforzare i rapporti con le associazioni datoriali e i sindacati. Nonché a collaborare in maniera sinergica sul reperimento delle risorse e la partecipazione ai prossimi bandi relativi alla formazione”.

    “Intendiamo tenere alta l’attenzione sui bisogni del territorio – concludono – la conoscenza dello stato di salute del contesto occupazionale ci permette di pianificare e attuare interventi aderenti alle reali esigenze che esprimono le molteplici espressioni del mondo del lavoro nel Chianti, la nostra risposta è un’offerta formativa sempre più diversificata e qualificata”.

    Il Patto del Lavoro è costituito dalla Regione Toscana, dai sindaci di Greve in Chianti, San Casciano, Barberino Tavarnelle, Impruneta e Bagno a Ripoli, le sigle sindacali (Cgil, Cisl e Uil), Confindustria, Cai, Cna, Coldiretti, Confartigianato, Confapindustria, Unione degli agricoltori, Confesercenti e Camera di commercio di Firenze, Chiantiform.

    ©RIPRODUZIONE RISERVATA

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