SAN CASCIANO – Tantissimi i sancascianesi che giovedì 1 giugno hanno dato l’ultimo saluto a Guido Drago, il trentaseienne deceduto in un tragico incidente a Massa Carrara sabato 27 maggio mentre si trovava in sella alla sua moto.
Impossibile contenere tutti i fedeli all’interno della chiesa di San Lorenzo a Montegufoni, nel comune di Montespertoli, nonostante sia stata aperta anche l’adiacente cappella della Compagnia della Santissima Concezione, dove era stato collocato anche uno schermo sopra l’altare maggiore, che proiettava le immagini della Santa Messa.
A concelebrare sono stati il parroco di Montagnana don Roberto Tempestini e il vicario don Massimiliano Gori della Propositura di San Casciano.
Il feretro è arrivato sul sagrato della chiesa poco prima delle 16, accompagnato dal babbo Paolo, la mamma Tamara e i fratelli Marco, Chiara, Gioia, parenti e amici.
I FUNERALI DI GUIDO – Il feretro esce dalla chiesa
Una famiglia, quella dei Drago, forte, dignitosa, tanto che negli abbracci di tutti quelli che si sono avvicinati, non è mancato anche un cenno di sorriso di gratitudine per essere stati in questi giorni di dolore vicini.
"La nostra vita non finisce qui – ha pronunciato don Massimiliano nell’omelia – è una vita che è eterna, né morte né vita potrà mai separarci dall’amore di Cristo, l’amore e l’amicizia sono un dono di Dio. La capacità di Guido, che tutti noi abbiamo conosciuto, è stata di costruire intorno a se rapporti di amicizia, oggi lo consegnammo nelle mani dell’amico più grande, Gesù".
Pe anni infatti Guido è stato dietro al bancone del circolo Acli di piazza Cavour, prima come gestore, poi come dipendente. Luogo frequentatissimo, in cui centinaia di sancascianesi, famiglie, hanno avuto modo di conoscerlo e apprezzarlo.
Alla fine è stata letta una lettera scritta dai fratelli, ricordi di momenti felici passati a pescare, in montagna, le tante risate fino alle lacrime.
UNA MAGLIA VIOLA – Adagiata sul feretro
"E oggi noi le lacrime le versiamo perché non sei più con noi a sostenerci, a coccolarci come solo tu facevi. Ci proteggevi come una chioccia, sei stato la nostra ancora quando eravamo piccoli.
Ti ringraziamo per quello che eri, per quello che sei stato, adesso sei nostro Angelo. Ti vogliamo bene fratellone".
Il corteo si è mosso poi in silenzio verso il camposanto: a pochi passi da quella casa dove, fino a poco fa, proprio Guido aveva vissuto con la sua splendida famiglia.
di Antonio Taddei
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