SAN CASCIANO – La casa tutta sotto sopra. Violata nel profondo intimo, con ricordi spazzati via. E la rabbia che sale, sorda e profonda.
Massimo e Antonella vivono a San Casciano, davanti la chiesetta di Sant'Andrea a Luiano. E hanno ritrovato la loro casa nelle condizioni che vedete nella foto. E non ci stanno che tutto passi inosservato.
"Per la nostra storia personale – spiega Massimo – sia mia moglie che io non abbiamo mai chiuso la porta di casa a nessuno. Ma, come è stato scritto nel verbale, ignoti malfattori hanno violato la porta di casa nostra e ci hanno portato via quelle poche cose di valore che avevamo".
"Alcuni di quegli oggetti – dice – erano di valore per noi. Non tanto per il materiale di cui erano fatti, ma per essere veicolo di ricordi, di persone care e di spezzoni dell'età più bella nella quale quelle persone erano vive e hanno condiviso con noi un pezzo di strada importante".
C'è tanta amarezza nelle parole di Massimo: "Il disprezzo per chi ruba così è maggiore. Non hanno esitato a picchiare la canina dei vicini. Cosa avrebbero fatto se qualcuno di noi fosse stato in casa?".
"Ci è andata bene – riflette – anche perché per dispetto per il poco bottino non ci hanno fatto danni. Hanno rubato i chewingum e il "prezioso" avvitatore Makita, compagno di mille avventure di lavori nei vari capanni".
"Si attaccano a tutto – conclude Massimo – Con ciò dimostrano povertà? I veri poveri chiedono e accettano l'aiuto qualunque esso sia. Per costoro nessuna pietà".
di Matteo Pucci
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