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venerdì 26 Aprile 2024
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    Accoglienza e solidarietà. Il Chianti fiorentino è pronto ad accogliere una famiglia afghana

    Il Comune di San Casciano, con quello di Barberino Tavarnelle, ha ottenuto un finanziamento del governo in quanto aderente alla rete del Sistema Accoglienza Integrazione

    CHIANTI FIORENTINO – Il Chianti fiorentino si prepara ad accogliere una famiglia afghana in fuga dalla guerra, andando a rafforzare il ponte umanitario che supporta e ospita nel territorio cittadini e famiglie di immigrati in difficoltà attraverso il sistema di accoglienza integrazione SAI, già attivo nel Comune di San Casciano.

    Dopo aver partecipato ad un bando ministeriale per l’ampliamento del progetto SAI di San Casciano (ex Sprar), gestito da Oxfam Italia Intercultura, e ottenuto i fondi statali necessari all’accoglienza temporanea di una famiglia afghana il Comune di San Casciano, in collaborazione con il Comune di Barberino Tavarnelle, si è attivato per individuare tutte le misure utili all’accoglienza dei profughi.

    La cui vita è stata stravolta e messa a rischio dall’occupazione militare e la presa al potere delle forze talebane dopo la caduta di Kabul.

    La comunità chiantigiana fa la sua parte tanto che è già stato individuato l’appartamento di un privato dove alloggerà un nucleo familiare, composto da 5 persone, situato nel territorio di Barberino Tavarnelle. 

    Il Comune di San Casciano ha dunque ottenuto il disco verde dal Ministero dell’Interno che si occupa della ricollocazione delle famiglie afghane, evacuate dall’Afghanistan e accolte in Italia, per la quale è stato stanziato uno specifico finanziamento del governo. 

    La solidarietà, l’inclusione sociale, la tutela dei diritti umani sono obiettivi politici e sociali che i Comuni del Chianti Fiorentino stanno portando avanti in modo da rendere il tema dell’integrazione un elemento di arricchimento e di crescita umana e solidale della popolazione locale.

    “Non si tratta solo di assicurare una dimora a chi versa in condizioni di bisogno – dichiarano gli assessori alle politiche per l’integrazione Giacomo Trentanovi (Barberino Tavarnelle) e Ferdinando Maida (San Casciano) – ma di compiere un gesto che, al di là delle emergenze contingenti, restituisca una luce di speranza e la possibilità di una vita dignitosa, un supporto concreto ai profughi afghani dei corridoi umanitari, certi che la nostra comunità, nota per le sue radicate capacità di integrazione multiculturale, saprà accoglierli nel modo migliore”.

    Il Chianti fiorentino è pronto a dare il benvenuto alla famiglia di cui ancora non si conosce l’identità.

    “Ci auguriamo – continuano gli assessori – che le persone che raggiungeranno il nostro territorio, scappate dall’inferno di Kabul, possano ritrovare qui, tra le nostre colline, la pace, l’equilibrio, la serenità di cui hanno bisogno per ricostruirsi un futuro, percorsi di accoglienza diffusa come questi favoriscono lo sviluppo di opportunità sociali di solidarietà e cittadinanza che arricchiscono culturalmente tutta la comunità”.

    Il Comune di San Casciano aderisce alla rete SAI che garantisce interventi di accoglienza integrata attraverso il supporto delle realtà del terzo settore.

    Il progetto prevede anche misure di informazione, accompagnamento, assistenza, orientamento e percorsi individuali di inserimento socio-economico, oltre a corsi di alfabetizzazione e lingua italiana per stranieri.

    L’accoglienza della famiglia afghana non comporterà alcun aggravio sui bilanci comunali.

    “L’accoglienza, realizzata in queste forme, è un contributo fattivo alla politica della pace – concludono gli assessori – lo sentiamo come un dovere civile il lavorare quotidianamente perché ognuno, a prescindere dalla sua provenienza possa sentirsi al sicuro e protetto”.

    @RIPRODUZIONE RISERVATA

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