IMPRUNETA – L’11 luglio Marcello Giani, imprunetino da sempre, si è spento dopo una tremenda malattia.
Ieri mattina si sono svolti i funerali con rito civile, alla presenza di tanti amici.
Al momento dell’ultimo saluto Danila, la moglie, ha letto una lettera scritta di suo pugno.
Che ci è stata inviata chiedendone la pubblicazione.
Marcello era una persona che poteva piacere o non piacere, ma quelle a cui piaceva le conquistava.
Per lui non esistevano compromessi: era sì o no, o bianco o nero. Era coerente, però ci si poteva parlare, e il confronto per lui è sempre stato importante. Era diretto, schietto, leale, in lui anche i difetti diventavano pregi.
Conquistava le persone con la passione che metteva in tutto ciò che faceva, a suo tempo nella politica e nelle attività culturali; per esempio, Marcello ha organizzato più di una rassegna al cinema d’essai alla Casa del popolo nei primi anni ’80, e poi il primo “Sali al Pozzo”.
Altre sue passioni erano naturalmente la Fiorentina, la musica jazz, il cinema, le letture, apprezzava la buona cucina e il buon vino, meglio se in compagnia.
Soprattutto per lui era essenziale il rapporto con le persone, la ricerca della convivialità. Fondamentali erano le amicizie, ed erano tanti gli amici veri.
Metteva passione nel vivere. Amava la vita. Con lui non ci si annoiava: una ne faceva e cento ne pensava… e progettava.
La sua tenacia e la sua forza vitale gli hanno fatto combattere la malattia con forza e dignità. Non si è mai arreso, è stato lì, attaccato alla vita fin quando ha potuto.
Questo suo modo di essere ci ha aiutato, me e lui, ad affrontare il dolore più grande che si può provare nella vita, la perdita del nostro Francesco.
Senza amore non c’è dolore. Se c’è amore la perdita della persona amata ci procura un dolore immenso, ed io proverò questo dolore.
Ma se ho imparato qualcosa da Marcello, se riuscirò a mettere nella mia vita anche solo una parte della passione che Marcello ha messo nella sua, troverò la forza e il modo di riappassionarmi alla vita, di tornare ad amarla.
Questo è l’insegnamento di Marcello.
Danila
@RIPRODUZIONE RISERVATA