CERBAIA (SAN CASCIANO) – Brando Conte, in arte “Con73”, ha appena 15 anni e abita a Cerbaia.
La musica è stata sempre una parte importante nella sua vita. Influenzato soprattutto dal padre, che ha trasmesso al figlio la passione per il canto e per la composizione musicale.
“Ho iniziato a fare musica grazie a mio padre – ci racconta Brando, che incontriamo insieme alla mamma nel nostro ufficio di redazione a San Casciano – Lui canta da quando era piccolo, e mi ha trasmesso la sua passione sia per la musica che per il canto”.
Brando ha recentemente partecipato a un contest per giovani artisti a Larciano, nelle vicinanze di Montecatini, dove si è aggiudicato il premio di una produzione in collaborazione con una casa discografica.
Ma per lui, la musica non è solo una passione, è molto di più. È stata una sorta di “salvezza” durante periodi difficili della sua vita, un modo per trovare una via d’uscita dalle difficoltà e dalle strade sbagliate.
“La musica per me è stata soprattutto una salvezza per uscire da un mio periodo difficile, lasciando stare strade brutte”, racconta Brando.
Il prossimo 22 marzo uscirà “Nebbia”, il suo primo album composto da quattro canzoni, con l’etichetta discografica “Formica Dischi”.
Tre di esse affrontano tematiche legate alla salute mentale e alla solitudine, mentre l’ultima è più leggera e rilassata, definita da Brando come “chill”.
Brando ha imparato interamente da autodidatta, ma con il grande sostegno e i consigli del padre. “Ho imparato da autodidatta, ma mio padre mi segue e corregge i miei errori – ci racconta ancora – Oggi tutta la musica è da computer, dalle basi in poi”.
Infine Brando vuole condividere un importante messaggio con i suoi coetanei.
Grazie alla sua esperienza personale, spera che altri ragazzi della sua età, che potrebbero trovarsi a lottare con disturbi o difficoltà, trovino nella musica una valvola di sfogo.
Invita i giovani ad esprimersi il più possibile, sia attraverso la musica che attraverso altre forme d’arte, ognuno la sua.
“C’è sempre un modo per uscirne”, conclude Brando.
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