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venerdì 26 Aprile 2024
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    Fra mito, magia, sogno e… “Il Signore degli Anelli”: laboratorio di scrittura elfica in biblioteca a San Casciano

    Tenuto da Edoardo Bombardelli, il primo appuntamento si è tenuto sabato 18 febbraio: per avvicinarsi ancor di più al mondo creato da J. R. R. Tolkien

    SAN CASCIANO – Il quenya è una lingua che arriva dal mondo immaginario creato dallo scrittore inglese J. R. R. Tolkien.

    Come l’italiano, lo spagnolo, il finlandese o il latino (lingue dalle quali peraltro l’autore prese spunto), il quenya ha il suo alfabeto e le sue regole grammaticali.

    Oltre a queste caratteristiche, questa lingua ha anche chi, nell’immaginario Tolkeniano, parla secondo tali vocaboli.

    Lo scrittore, al quale pare non piacesse la lingua inglese, ne ha inventata una tutta sua affidandola al primo popolo che nelle sue opere colonizzò la Terra di Mezzo: gli elfi. Tant’ è che quenya deriva proprio da quendio, quendi ovvero elfo/elfi.

    Partendo proprio da una panoramica su questo popolo, Edoardo Bombardelli, insegnante di calligrafia elfica e già cantante e attore di teatro, mette le basi per far apprendere la scrittura e la comprensione di questa lingua immaginaria.

    Gli alunni presenti, grandi e piccoli nella sala conferenze “Lucia Bagni” della biblioteca di San Casciano, apprendono dalla chiarissima lezione di Edoardo, che indossa per l’occasione la tunica caratteristica degli Elfi Grigi di Tolkien, la storia elfica dagli albori della civiltà fino alla scissione linguistica che porta alla creazione del sindari, evoluzione della lingua elfica parlata ne “Il Signore degli Anelli”.

    Pennarelli alla mano, i partecipanti all’incontro iniziano a seguire i tratti che Edoardo disegna seguendo l’alfabeto quenya.

    Come nelle lingue occidentali, anche in quella elfica a ogni segno corrisponde un suono. Perciò non soltanto la lezione si limita alla scrittura, ma focalizza l’attenzione anche sulla pronuncia delle singole lettere.

    Dopo la prima parte di spiegazione e di racconto sulla storia degli elfi e sulla lingua da loro parlata, gli alunni iniziano a prendere confidenza con il modo di scrivere le lettere, composte da archi e aste, e dal modo in cui queste vengono inserite nello schema, permette di comporre al meglio le frasi.

    I partecipanti sono subito piacevolmente colpiti dalla inaspettata semplicità delle lettere stesse e grazie al materiale preparato da Edoardo possono mettere in pratica le nozioni apprese via via.

    Dopo la panoramica sulla costruzione delle parole e sul suono dei vocaboli, la lezione procede prima con le consonanti principali e poi con le vocali, passando per tratti a noi sconosciuti come ad esempio quello del “portatore”, un segno allungato utile a sorreggere una eventuale vocale iniziale.

    Quello tenutosi sabato 18 febbraio è il primo di una serie di incontri che vedrà Edoardo occupato nelle biblioteche limitrofe.

    Grazie a questi incontri, gli appassionati e non potranno avvicinarsi al mondo immaginato da Tolkien e provare, attraverso la lingua parlata da uno dei popoli più importanti di tutto l’universo tolkeniano, a entrare in un mondo magnifico conosciuto ai più grazie al libro, e poi trilogia cinematografica, de “Il Signore degli Anelli”.

    @RIPRODUZIONE RISERVATA

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