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venerdì 26 Aprile 2024
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    Il teatro (Romeo e Giulietta) contro le mafie: un progetto di amore per la legalità

    Compagnie teatrali del Regina Margherita di Marcialla e di Colle, insieme al Crc La Rampa in giro per la Toscana

    BARBERINO VAL D'ELSA-TAVARNELLE – Come si faceva nel diciassettesimo secolo, con le compagnie di attori in viaggio tra le città d’Italia, le tasche vuote ma ricche di spirito e ideali, intente a diffondere la passione per il mondo della scena, ad indossare maschere e costruire finzioni tragicomiche per riflettere, come in uno specchio, i mille volti della realtà.

     

    Quella dimensione, fatta di debolezze e virtù, uguale e diversa da sé stessa in ogni tempo, che ha bisogno del teatro per essere raccontata ed interpretata in una chiave corale e contemporanea.

     

    In carovana, con la valigia piena di aspirazioni artistiche e vocazioni educative, nel "Chianti 2.0" è la legalità, la conoscenza di temi che intrecciano rispetto delle regole, dignità, uguaglianza di diritti e condivisione, ad alzare il sipario sui giovani e il loro mondo di relazioni, animato da paure e amori silenti ed espressi, conquistati e vinti, abbandonati e ritrovati.

     

    Una spinta al viaggio dei valori attraverso l’arte della scena che si fa ponte educativo tra le scuole. Dalla Toscana il teatro antimafia vola in Sicilia.

     

     

    Romeo e Giulietta: dall’amore incondizionato e appassionato, ostacolato dall'odio di due famiglie nemiche, può nascere il senso di giustizia.

     

    La drammaturgia e il linguaggio della tragedia scespiriana diventano motori di legalità, centri propulsori di cittadinanza attiva.

     

    Sono questi i punti cardine di un progetto educativo promosso nelle scuole toscane e corleonesi, sostenuto dalla Regione Toscana attraverso un finanziamento nell’ambito di uno specifico bando sulla legalità.

     

    Ispirati dalle vicende di amore e morte dei due amanti di Verona, le compagnie e le relative scuole di teatro delle associazioni Marcialla del Teatro Regina Margherita di Barberino Val d’Elsa e Teatro Riflesso di Colle Val d’Elsa hanno elaborato un’operazione culturale di ampio respiro che si avvale del linguaggio teatrale e di un ciclo di attività laboratoriali per coltivare temi e percorsi di legalità nelle scuole.

     

    L’obiettivo è l’attivazione di un dialogo incentrato sulla cooperazione e la condivisione di esperienze, duraturo nel tempo, che si alimenta di scambi e spettacoli teatrali, tra gli istituti e le comunità scolastiche di Barberino Val d’Elsa, Tavarnelle, Colle Val d’Elsa e Corleone.

     

    Il progetto vede tra i partner il circolo Arci La Rampa di Tavarnelle e Fior di Corleone, associazione nata per la promozione, la valorizzazione e la tutela dei produttori onesti del territorio corleonese, l’Istituto comprensivo "Don Milani" di Barberino e Tavarnelle.

     

    Si chiama “R&J LAB” e nasce dall'idea di strutturare un laboratorio di teatro per le scuole, per valorizzare il valore educativo dell’arte.

     

    “Non ci vuole niente a distruggere la bellezza, diceva Peppino Impastato nel film I cento passi – ricorda l’assessore regionale alla legalità Vittorio Bugli – La bellezza però è un'arma potente, per leggere il mondo ed anche per avere l'ambizione di provare a cambiarlo. Questo progetto, che porta la bellezza del teatro nelle scuole toscane e siciliane, spinge i nostri ragazzi a farsi protagonisti del cambiamento. La Regione Toscana sostiene varie esperienze che si basano proprio sul coinvolgimento in prima persona dei ragazzi, ad esempio i campi di lavoro nei terreni confiscati alle mafie, per dar loro esperienza diretta di realtà che difficilmente potrebbero mai essere capite solo attraverso lo studio o la lettura".

     

    "Non possiamo solo raccontare – conclude Bugli – è sentendosi protagonisti che i ragazzi potranno provare empatia, immedesimarsi in valori buoni ed essere pronti al cambiamento. Parafrasando Shakespeare, una rosa è una rosa, comunque la si chiami. E la lotta alla mafia è la lotta alla mafia, con qualunque strumento la si faccia".

     

     

    “R&J LAB” è promosso dalla Regione Toscana con il bando "Cittadini responsabili a scuola e nella società" e si inserisce nell'ambito di Giovanisì, il progetto regionale per l'autonomia dei giovani.

     

    “Il testo – spiega Sara Innocenti, presidente dell’associazione culturale Marcialla – offre molti spunti di riflessione fra le situazioni di conflitto descritte e la società attuale, in particolar modo il contesto sociale complesso dei territori dove è forte la concentrazione di organizzazioni di stampo criminale e mafioso. Da quest'idea nasce la nostra esperienza di laboratorio nelle scuole di Corleone”.

     

    Il laboratorio è articolato in un ciclo di incontri che ha permesso agli studenti di confrontarsi con il testo originale, il contesto storico e i vari momenti narrativi della tragedia. I ragazzi hanno lavorato con metodi teatrali e tecniche di improvvisazione, volti a ricostruire i momenti più significativi della tragedia.

     

    “Perché Corleone? Perché crediamo sia una realtà in cui c’è un profondo bisogno di esprimere teatralmente la verità delle cose – aggiunge Alessandro Scavone, direttore di Teatro Riflesso – abbiamo scelto questo testo in quanto contiene svariate analogie rispetto ai temi della contemporaneità”.

     

    Il progetto che ha previsto una fase di laboratorio nelle scuole di Corleone proseguirà con l’organizzazione di un campus teatrale di quattro giorni in Toscana, in programma a novembre 2018”. In questo secondo atto, che pone al centro i ragazzi siciliani ospiti delle famiglie dei coetanei toscani, i giovani saranno coinvolti nell’allestimento di uno spettacolo conclusivo liberamente ispirato alla tragedia di Shakespeare.

     

    “La cultura e il lavoro – precisa Maurizio Pascucci dell’associazione Fior di Corleone – sono strumenti efficaci per contrastare l'affermarsi di un consenso mafioso spesso estorto scambiando favori con diritti. La scuola è il luogo ideale dove l'affermarsi di buone pratiche culturali producono buona qualità della vita. Bravi artisti teatrali e qualificati insegnanti dono i protagonisti di una nuova primavera corleonese. Questo vale a Corleone ma anche in Toscana dove l'infiltrazione mafiosa è sempre più diffusa e presente. La presenza protagonista del circolo Arci La Rampa ci spinge a pensare la promozione di una casa del popolo a Corleone”.

     

    “Per noi rappresenta un dovere e una responsabilità civile – dichiara il presidente del circolo tavarnellino Anna Canocchi – parlare di legalità agli studenti attraverso il teatro è fondamentale per la crescita del nostro paese; un percorso quello sulla promozione dei diritti che portiamo avanti da anni e ci ha dato modo, accogliendo e operando insieme ai soci e agli amici di Corleone, di comprendere il senso più profondo del fare antimafia”.

     

    “La storia dell'amore impossibile di Romeo e Giulietta – commenta il presidente dell’Unione comunale del Chianti fiorentino David Baroncelli – opera tra le più celebri del teatro di tutti i tempi, è il testo-simbolo che ha girato e girerà nelle scuole di Corleone e del Chianti come strumento di contrasto alle mafie, nell'ambito di un progetto che da anni coinvolge alcuni volontari del Crc La Rampa e dello SpiCgil presenti nei campi di lavoro Liberarci dalle Spine. Ogni forma di amore, equilibrato e condiviso, può stimolare relazioni incentrate sulla cultura della legalità e della cooperazione. Il progetto fa emergere un territorio unitario in cui spicca Il valore della rete delle collaborazioni tra le istituzioni e le associazioni di Barberino e Tavarnelle”.

    di Redazione

    © RIPRODUZIONE RISERVATA

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