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venerdì 26 Aprile 2024
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    La meglio gioventù: a San Donato in Poggio un gruppo di ragazzi pulisce i boschi

    Emma Cini ci racconta questo gruppo che si dedica a togliere quello che inciviltà e maleducazione fanno trovare

    SAN DONATO IN POGGIO (BARBERINO TAVARNELLE) – In una forma più leggera di quella che vi stiamo per raccontare si chiama "plogging", ovvero raccogliere piccoli rifiuti (cartacce, bottigliette di plastica vuote, lattine) mentre si svolge attività fisica, che sia corsa o camminata.

     

    A San Donato in Poggio un gruppo di ragazzi del territorio ha iniziato così. Ma ben presto è andato, invece, ben oltre. In un modo che potremmo definire molto… "rock'n roll".

     

    A raccontarcelo è Emma Cini. Con la stessa semplicità con la quale, un giorno, insieme ad altri ha deciso di aiutare i nostri spazi aperti a liberarsi dalla mostra dei vandali e dei maleducati.

     

    Ed è un racconto che ha il tepore di un pomeriggio di primavera. Il calore di ragazzi "di campagna" che hanno deciso di fare qualcosa contro l'inciviltà di chi li circonda. Di un nonno che aiuta a portare via tutta questa bruttezza con il suo furgoncino.

     

     

    Emma raccontaci come nasce questa esperienza di “pulizia pubblica”, chi ha iniziato e come?

     

    "In realtà tutto è cominciato un po' per caso. Spesso vado a camminare nel bosco, nei pressi di San Donato in Poggio, con un' amica (Celeste Melani). E ci siamo sempre più rese conto dei rifiuti gettati nel bosco. Quindi, camminando, prendevamo e mettevamo negli zaini piccoli rifiuti per buttarli poi negli appostiti cestini. Un giorno però abbiamo deciso di fare una cosa un po' più organizzata, e ci siamo armate di guanti e sacchetti. Purtroppo però ci siamo rese conto che i pochi sacchetti che avevamo non sarebbero bastati, tanto che abbiamo dovuto chiamare mio nonno che, con il camioncino, è venuto a darci una mano a portare via tutto. Da lì è nata l'idea di formare un gruppo più cospicuo di persone per portare avanti questo piccolo progetto: a questo proposito devo anche ringraziare di cuore Pedro Yaghamur, Fabio Mari, Marco Ferrati. E mio nonno Piero Rodani: ci stanno dando tantissimo aiuto".

     

    Oggi quanti siete e dove agite in prevalenza?

     

    "Abbiamo creato un gruppo Whatsapp di circa venti persone; ovviamente ognuno ha i suoi impegni e non siamo mai tutti, ma anche solo in cinque-sei per volta riusciamo a dare un bel contributo. Al momento stiamo ripulendo la strada che da San Donato in Poggio porta a Sicelle: strada che però è ancora lunga… lunghissima!".

     

    Ci sono situazioni in cui vi imbattete che vi fanno particolarmente arrabbiare? Avete recuperato oggetti, diciamo, “strani”?

     

    "Ci sono state situazioni che mi hanno fatto particolarmente rabbrividire. Abbiamo trovato sacchi di pannolini, il cestello di una lavatrice, copertoni di camion, resti di un motorino, una cyclette e tante bottiglie di vetro e di plastica, una caldaia e molto altro. Non capisco davvero chi getta rifiuti ingombranti e pericolosi nel bosco, dal momento in cui abbiamo a disposizione un' isola ecologica che ne prevede lo smaltimento gratuito per i privati cittadini".

     

     

    Come ci si sente alla fine di una giornata di pulizia?

     

    "Personalmente a fine pulizia provo sia soddisfazione che tanta amarezza. Soddisfazione perché rendiamo in piccolissima parte il nostro territorio più pulito e bello, sia per noi che per gli altri. Amarezza poiché sono comunque tante le persone che continuano a sporcare in ogni modo, probabilmente perché mancano informazione ed educazione".

     

    Chi volesse unirsi a voi come può fare?

     

    "Chi volesse unirsi può benissimo contattarmi sul cellulare al 3347087036. Bastano abiti comodi, un paio di guanti, tanta buona volontà e un briciolo d' amore per il nostro territorio".

    di Matteo Pucci

    © RIPRODUZIONE RISERVATA

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