GRASSINA (BAGNO A RIPOLI) – Denunciati i due gestori del bar-ristorante che si trova all'interno della sede della Fratellanza Popolare di Grassina.
Secondo i carabinieri della Stazione di Grassina e gli agenti della polizia municipale coltivavano all'interno del bar vasi di marijuana. Identificato il loro rifornitore, anch’egli denunciato per spaccio di sostanze stupefacenti.
L’operazione è nata a seguito delle segnalazioni fatte dai numerosi associati della Fratellanza Popolare grassinese, che avevano notato degli strani movimenti all’interno del bar-ristorante che avevano dato in gestione a due italiani, poco più che quarantenni.
Ai carabinieri è stata segnalata la presenza di strani vasi con piantine all’interno del bar, che venivano spostati di frequente sulla terrazza posteriore durante la giornata. E la frequentazione dell’esercizio pubblico di giovani e “sospetti” avventori.
Ieri i carabinieri di grassina, dopo avere effettuato un servizio di appostamento, hanno deciso di intervenire all’interno dell’esercizio pubblico: dove hanno sorpreso i due gestori C.S. e R.D., quarantenni italiani, nel possesso di tre piante di marjuana coltivate in vaso, ben curate, già con piccoli germogli, ed esposte al sole sulla parte posteriore del locale, vicino alla cucina.
Nella perquisizione eseguita i militari hanno anche trovato, ben nascosto sotto al banco da lavoro, dell'hashish”, occultato tra i piatti da portata e custodito dentro ad un involucro di plastica di quelli contenenti le sorprese della Kinder, al fine di renderne difficile l’individuazione e facile lo spostamento o il passaggio ad altre persone senza far nascere sospetti.
Le piante di marjauna (e l’hashish) sono state sequestrate dai carabinieri. I due sono stati denunciati per coltivazione di sostanza stupefacente, illecito punito penalmente.
Dalle immediate e successive indagini effettuate, i carabinieri sono risaliti anche all’identificazione del loro rifornitore esterno, italiano, giovane, denunciato per cessione e spaccio di sostanza stupefacente ai due gestori, che lo ripagavano anche con consumazioni di birre e patatine.
di Matteo Pucci
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