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venerdì 26 Aprile 2024
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    I vini del Chianti Classico fanno furore nelle guide di settore

    Sono finiti i tempi del fiasco, come ricordava a giugno sul New York Times il critico Eric Asimov.

    Il Chianti Classico, mentre i produttori stanno portando in cantina le uve di una vendemmia eccezionale, come si preannuncia essere la 2019, è incoronato dalla critica italiana e internazionale come uno dei vini migliori del Bel Paese, capace di stupire piacevolmente chi avrà la pazienza di attenderne le evoluzioni in bottiglia nei prossimi anni.

    Anzichè Re di Toscana, sarebbe più appropriato il titolo di Granduca, in omaggio a Cosimo III de’ Medici, che con lungimiranza nel 1716 ha delimitato la zona di produzione dell’odierno Chianti Classico DOCG.

    La trecentesima vendemmia della regione del Gallo Nero (quella del 2016) ha riscosso un successo quanto mai opportuno.

    La Guida del Gambero Rosso che attribuisce gli ambiti Tre Bicchieri, come punteggio massimo, ha premiato 24 Chianti Classico, un record nello storico della denominazione, ma anche un record in ambito regionale: il Gallo Nero distacca nettamente i suoi colleghi toscani e arriva secondo a livello nazionale nell’edizione 2020, dietro al solo Barolo che vede premiata solo un’etichetta in più.

    Sulle colonne di Gazzetta dello Sport la classifica dei Best Italian Wine Awards premia una Gran Selezione di Castellina in Chianti, vendemmia 2014, a dimostrazione del fatto che, anche in annate meno fortunate, i produttori del Gallo Nero hanno saputo mantenere con coerenza il loro impegno verso la qualitĂ .

    Oltre un terzo delle corone della Guida del Touring Club “Vinibuoni d’Italia”, specializzata in vitigni autoctoni, va al Chianti Classico (16 etichette su 45 premiate in Toscana), evidenziando la forte identità del Chianti Classico fedele alle sue radici.

    Daniele Cernilli, alias Doctor Wine, firma la guida Guida Essenziale ai Vini d’Italia, tra cui figura la Barone Ricasoli come azienda dell’anno e moltissimi Chianti Classico tra i 98 e i 95 punti.

    Anche all’estero la vendemmia 2016 del Chianti Classico ha convinto in modo unanime la critica, che la premia come annata di grande eleganza e armonia, anzi, addirittura viene definita un punto di riferimento con cui misurarsi in futuro (“A modern day benchmark”, Antonio Galloni).

    Sebbene i punteggi piĂą alti (pari o superiori ai 95 punti) siano per lo piĂą attribuiti ai Chianti Classico Gran Selezione, non mancano anche vini Riserva o Annata in cima alle classifiche di Antonio Galloni di Vinous.com (10 etichette con punteggi pari o superiori ai 95 punti), Monica Larner di Wine Advocate (31 etichette), James Suckling (31 etichette) e Bruce Sanderson di Wine Spectator (11 etichette).

    Come è d’uso sulle riviste americane, sono indicati per ciascuna etichetta il periodo migliore per degustarla – e il Chianti Classico è unanimemente riconosciuto come vino capace di lunghi invecchiamenti. Il Chianti Classico può ben dirsi quindi la denominazione più premiata del panorama toscano.

    Vendemmia 2019

    Si preannuncia un’annata classica. Le piogge primaverili hanno permesso la creazione di importanti riserve idriche, adatte a affrontare un’estate moderatamente calda e caratterizzata da ridotte precipitazioni.

    Il clima mediamente più rigido e umido nella prima metà dell’anno ha lievemente ritardato il ciclo vegetativo della vite rispetto agli ultimi anni, con un cadenzarsi dei tempi che ricorda le grandi annate degli anni ’80.

    A un’estate calda ma regolare, senza particolari picchi di calore o abbondanti precipitazioni, è seguito un settembre caratterizzato da bel tempo e grandi escursioni termiche, che hanno permesso la perfetta maturazione fenolica delle uve.

    In cantina in questi giorni vengono portate uve perfettamente sane e a livello di quantità prodotte si è in linea con il 2018. Anche se è ancora presto per i giudizi finali, tutto fa auspicare un’altra annata “stellare” per il Chianti Classico Gallo Nero.

    © RIPRODUZIONE RISERVATA

    IL CHIANTI CLASSICO

    Quando si apre una bottiglia di Chianti Classico ci si immerge in una storia che parte da lontano. Nei 70.000 ettari del territorio di produzione del Gallo Nero, uno dei luoghi piĂą affascinanti al mondo. Firenze e Siena delimitano il territorio di produzione.

    Otto comuni: Castellina, Gaiole, Greve e Radda in Chianti per intero e, in parte, quelli di Barberino Tavarnelle, Castelnuovo B.ga, Poggibonsi, San Casciano.

    Un terroir unico per la produzione di vino e olio di qualità; centinaia di etichette garantite dalla DOCG: è vero Chianti Classico solo se sulla fascetta presente sul collo di ogni bottiglia si trova lo storico marchio del Gallo Nero.

    Il Consorzio Vino Chianti Classico conta, ad oggi, oltre 600 produttori associati. In questo spazio racconteremo presente e futuro del vino e dell’olio in questo territorio; storie, strategie, rapporto con il mondo.  Info: www.chianticlassico.com.

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