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venerdì 26 Aprile 2024
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    A Barberino Tavarnelle archeologhe del costume medievale. E abili sarte proiettate nel presente

    Prosegue la mostra promossa dal Comune valorizza l'attività di Sartor Antiqua nello storico Palazzo dei Pellegrini, nel cuore medievale di Barberino Val d'Elsa

    BARBERINO TAVARNELLE – Abilità sartoriali come espressione di volontariato culturale per riscoprire la memoria e le radici del territorio chiantigiano.

    L’artigianato spontaneo e la passione legata all’ago e filo ricreano occasioni di coesione e socialità, soprattutto dopo il Covid.

    Protagoniste sono le cittadine, sarte per passione, che esprimono vocazioni e talenti all’interno di un’associazione e di un atelier creativo chiamato “Sartor Antiqua”, nato in un prestigioso palazzo trecentesco di Barberino Val d’Elsa.

    Sono le abili mani di Anna Brancaccio, Vidra Illusi, Lucia Cavuoti, Jolanta Marcucci, Isabella Bagnoli, Carla Tonelli, impegnate nella realizzazione di cartamodelli, all’opera con taglio, cucito e rifiniture a mano.

    Le volontarie sono il motore pulsante di una sartoria medievale che realizza costumi d’epoca e abiti storici.

    Dall’apertura della sartoria ne hanno realizzato un centinaio. Ma non si limitano alla ricostruzione dell’indumento ispirato all’anno Mille, come mero esercizio di stile.

    Dietro ogni “punto”, ogni rifinitura c’è uno studio approfondito. Le sarte-archeologhe del costume conducono ricerche, consultano le fonti, sfogliano antichi documenti custoditi negli archivi, indagano e osservano le opere d’arte realizzate nel corso dei secoli alla ricerca di parallelismi, e dettagli per riprodurre abiti che siano quanto più fedeli agli originali. Realizzano anche indumenti intimi e accessori medievali.

    “Quante vite passano dentro ad un abito, lo è stato nella storia, lo è nel presente – dichiara Anna Brancaccio – quando ci mettiamo all’opera nella realizzazione di un vestito che non interpretiamo solo come un costume proviamo a ricostruire tutto il mondo che quell’indumento ha contenuto e attraversato, la riproduzione di un tassello di vita sociale, culturale che nasce come bene culturale materiale e forma di espressione di un’epoca”

    Il Comune di Barberino Tavarnelle ha voluto valorizzare la particolare attività artigianale al femminile promuovendo una mostra che espone i costumi realizzati a mano nello spazio espositivo dello Spedale dei Pellegrini, nel cuore del borgo medievale, edificio storico di proprietà comunale.

    L’evento si intitola “Dante e Francesco da Barberino: l’amicizia tra due illustri esuli di Firenze” e mette in vetrina gli abiti storici, alternati a racconti e interventi di esperti, curato da Francesco Mattonai e Claudia Bianchini.

    “Sartor Antiqua non è solo una fucina di creatività che fa riscoprire il valore e la tradizione di un antico mestiere, ormai raramente praticato – dichiara l’assessore alla cultura Giacomo Trentanovi –  è soprattutto un progetto di comunità che abbiamo il compito di valorizzare e promuovere, è la testimonianza viva di una capacità di resilienza che fa fronte alle difficoltà e all’emergenza con il grande patrimonio di risorse umane che qualifica il nostro territorio”.

    La mostra è aperta fino a metà novembre. Al piano terra del Palazzo le sarte lavorano quotidianamente anche con piccoli telai per realizzare accessori e oggetti da passamaneria e trasmettere le loro abilità alle nuove generazioni.

    Ricopre un ruolo attivo nell’associazione anche il drammaturgo e regista Francesco Mattonai che realizza per le sarte progetti che mescolano più forme ed espressioni artistiche tra cui letteratura, teatro, cinema.

    La mostra è organizzata da Happy Days Sartor Antiqua in collaborazione con Pro loco Achu Gruppo archeologico e gli operatori economici Barberino Val d’Elsa, promossa e sostenuta dal Comune di Barberino Tavarnelle.

    @RIPRODUZIONE RISERVATA

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