BADIA A PASSIGNANO (BARBERINO TAVARNELLE) – Non sappiamo con esattezza quanto tempo è passato dal giorno in cui dietro alla Cappella dei Pesci, poco distante dall’Abbazia di San Michele Arcangelo a Passignano, è bruciato uno scooter.
Ad accorgersi di quello che si era consumato in questo straordinario contesto, ricco di storia e circondato da una meravigliosa campagna di vigneti e boschi, è stata una persona.
Che circa quindici giorni fa, una volta notato il rottame dello scooter nella parte posteriore della Cappella, ha subito avvisato i monaci dell’Abbazia, i quali hanno preso contatto con le forze dell’ordine.
E’ inconcepibile un gesto del genere da parte di chi ha voluto disfarsi dello scooter dandogli fuoco, forse volutamente, perché magari rubato, o per un gesto di vendetta. O chissà perché.
Sta di fatto che nessuno al momento ha denunciato il furto o un incendio casuale. Del caso se ne sta occupando la polizia locale di Barberino e Tavarnelle.
E alla vigilia della primavera, quando le nostre campagna vengono visitate da tantissime persone, la Cappella dei Pesci si presenterà in questo modo. E non sarà semplice veder sparire lo scooter, viste le difficoltà burocratiche che ci sono sempre in queste situazioni.
L’elegante Cappella, finemente restaurata, fu realizzata nel 1510 da Don Iacopo Mindria come ringraziamento per la sua guarigione da una grave malattia.
Ristrutturata nel 1798, è sovrastata da una cupoletta rivestita esternamente da mattoni disposti a squame di pesce a ricordo di un evento miracoloso avvenuto nel 1050 ad opera di San Giovanni Gualberto.
Papa Leone IX era venuto in visita a Passignano dove il Santo, per preparare un pasto a lui e al suo seguito, mandò due fratelli conversi a pescare. E tirarono fuori due grossi lucci in quella fonte, dove non si era mai visto un pesce.
Ancora oggi, all’interno sotto l’altare dell’oratorio, si trova la vasca, dove sgorga l’acqua della sorgente miracolosa della fonte di Camugnana.
Tornando ai giorni nostri, lo scheletro dello scooter si trova proprio di fronte alla Cappella: intorno si notano l’erba bruciata e resti di ferro e plastica. Per fortuna non sono stati danneggiati dal fuoco i cipressi che circondano la Cappella.
Intanto, poco più in là dell’ingresso, sono sbocciati dei fiori gialli: è il miracolo della natura, purtroppo non sempre rispettata dall’essere umano.
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