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venerdì 26 Aprile 2024
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    Un pezzo di storia di Tavarnelle che se ne va: l’addio alla “Maria di Barinco”

    Per decenni la sua drogheria in via Roma è stata un punto di riferimento: il suo ricordo sul Gazzettino del Chianti

    TAVARNELLE – Era una parte della storia di Tavarnelle. Di via Roma. Del commercio. Del passato che scaldava il cuore nel presente.

     

    Da domenica 30 luglio, purtroppo, è solo un ricordo. Se n'è andata, lasciando dietro di sé un vuoto, un’istituzione per Tavarnelle: Maria Rinaldi, per tutti la “Maria di Barinco”.

     

    Tantissimi coloro che, martedì primo agosto, si sono riuniti per darle l’ultimo saluto. Partendo dalla sua adorata casa, davanti a piazza Vecchia, dove è nata e dove ha finito il suo percorso, all’età di 82 anni. Fino alla chiesa del Borghetto, per il funerale.

     

    Anche noi del Gazzettino del Chianti ci teniamo a ricordarla. In maniera semplice, senza tanti fronzoli: proprio come era lei. Con la certezza che gli odori e i sapori della sua drogheria “Da Barinco”, in via Roma 29, rimarranno a lungo indelebili.

     

    Magra, abiti scuri e capelli raccolti, la Maria era sobria ed essenziale nell’aspetto. Lo sguardo tenero celava una tempra d’acciaio, una dedizione infinita al suo mestiere e un profondo attaccamento ai valori di un tempo.  

     

    Appartenuta alla famiglia Rinaldi sin dagli inizi nel lontano 1870, la bottega era la sua vita. Iniziò a lavorarci ancora giovanissima. E poi, in modo naturale, raccolse il testimone del babbo Costantino.

     

    Avendo la vecchia licenza, vendeva di tutto e di più. Ed era aperta praticamente tutto il giorno. Insomma un punto di riferimento fondamentale per chi volesse comprare qualcosa all’ultimo momento, magari di domenica, o fare la spesa.

     

    Affabile, non si faceva scappare l’occasione per scambiare due chiacchiere con i clienti. La caratterizzava una grande curiosità: a chi non conosceva era solita fare un “interrogatorio” tanto divertente che era impossibile uscire non sorridendo.

     

    Per motivi di salute, nel 2013 ha dovuto lasciare quel bancone a cui era tanto legata. Inevitabilmente triste, ma rassicurata dal fatto che l’attività sarebbe stata portata avanti, ha assistito in prima linea alla ristrutturazione.

     

    Chissà se anche adesso la “Maria di Barinco”, estremamente buona e forte al tempo stesso, dall’alto, sta curiosando. Chissà se sta leggendo il nostro articolo. Noi pensiamo proprio di sì…

     

    “Era un bel personaggio – a parlare sono i parenti – Spartana all’apparenza, aveva un carattere tosto e indipendente. Era molto disponibile nel suo lavoro e si interessava a tutto ciò che le succedeva intorno”.

     

    “Conoscevo la Maria sin da quando eravamo piccoli – racconta Aldemaro Bacci, amico e cliente – Giocavamo insieme in piazza Vecchia, al “chiosco” della benzina”.

     

    “Era una persona retta e anche buffa – dice ancora Aldemaro – Confinavamo con il suo orto e, quando mettemmo la rete, lei costruì un cancello. Le chiesi a che le servisse. E lei rispose: “se perdessi le chiavi, passo da voi””. 

     

    “Mi ha salvato tante di quelle volte in extremis – interviene Massimo Marzi, presidente del Centro Commerciale Naturale di Tavarnelle – Era una vera commerciante: non avrebbe potuto fare altro”.

     

    “Vestiva spesso di nero, ma era brillante d’animo – conclude Massimo con un’immagine molto azzeccata della Maria – E, quando organizzavamo qualcosa per il paese, era sempre pronta a partecipare”.

     

    di Noemi Bartalesi

    © RIPRODUZIONE RISERVATA

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